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Il Lupin di Cartier torna libero

Il negozio di Cartier in via Condotti dove il 19 ottobre scorso venne rubato un diamante da 500 mila euro

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Era agli arresti domiciliari da tre mesi in un appartamento di Labaro. Poi il giudice ha deciso di revocargli la misura di custodia cautelare. Omar Karibat, l'Arsenio Lupin di via Condotti, è tornato libero. Niente più arresti domiciliari. Prima, però, ha voluto lasciare ancora una volta il segno e ha derubato pure l'amico che per tre mesi lo aveva ospitato. Gli ha portato via il cellulare e 400 euro. Il ladro dalle mani di velluto è nuovamente ricercato. D'altronde, era difficile sperare che restasse a disposizione dell'autorità giudiziaria. È ancora un mistero, infatti, dove abbia nascosto il diamante da mezzo milione di euro che nell'ottobre scorso aveva fatto sparire dalla gioielleria Cartier di via Condotti. Nei tre mesi di arresti domiciliari aveva tenuto una buona condotta. Il giudice non ha evidentemente ritenuto che ci fosse il pericolo di fuga né tantomeno la pericolosità sociale. Il ladro 37enne di origini francesi, che in passato aveva già messo a segno colpi sensazionali, può di nuovo sgraffignare diamanti e preziosi. Il furto di due giorni fa ai danni dell'amico (un italiano di 62 anni) che lo stava ospitando è la conferma che non ha affatto perso il vizio. Quando l'uomo si è accorto di essere stato derubato ha chiamato i carabinieri della Compagnia Cassia diretti dal maggiore Greco che si sono subito messi a cercarlo. Dopo il colpo a Cartier non era stato per niente facile acciuffarlo. Fu scovato a gennaio in Marocco dalla polizia locale e dall'Interpol. L'estradizione in Italia risale al 24 giugno scorso quando ad aspettarlo all'aeroporto di Fiumicino c'era la Squadra mobile e la Polaria. Prima era finito per pochi giorni a Regina Coeli, a inizio luglio gli erano stati concessi i domiciliari.   Gli agenti marocchini erano riusciti a riconoscerlo anche grazie alle immagini delle telecamere della gioielleria di via Condotti. Lo scaltro Lupin era entrato da Cartier assieme a un amico. Si era fatto mostrare alcuni diamanti e poi, approfittando di un momento di distrazione dei commessi, aveva fatto scivolare in tasca la pietra preziosa. Ad attenderlo fuori c'era un altro complice alla guida di un Opel blu. In tutto questo tempo Karibat non ha mai fatto i nomi dei compagni né ha mai svelato la sorte del diamante dalle «Mille e una notte». Oggi è libero di ripetere le sue gesta.

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