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Corsi di formazione dell'obbligo, scuole professionali, per diventare bravi idraulici, elettricisti, chef.

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Chicerca un'alternativa allo studio o ha bisogno di lavorare in giovane età può farlo, grazie ai fondi della Regione Lazio, che arrivano dal Fondo Sociale Europeo, e che gestisce la Provincia di Roma. Ma anche attraverso scuole professionali organizzate dalle più importanti associazioni di categoria, che al termine dei corsi assicurano l'impiego immediato in un'azienda. Ad esempio come panettieri, o addetti alle vendite. Da un anno a questa parte l'interesse dei giovani verso i mestieri di una volta sembra essere cresciuto, seppur moderatamente. A dirlo è Massimiliano Smeriglio, assessore al lavoro e alla formazione della Provincia di Roma, per il quale forse proprio a causa della crisi «registriamo un trend in crescita di richieste di formazione professionale obbligatoria», quella per intendersi riservata ai giovani dai 14 ai 18 anni, che costituisce assolvimento dell'obbligo scolastico e consente, al termine di un corso triennale, il reingresso nella scuola superiore o direttamente l'ingresso nel mondo del lavoro, attraverso tirocini in azienda a fine corso, anche internazionali. Oltre 9 mila gli allievi iscritti quest'anno, il 65% dei quali rappresentati da ragazzi di età compresa tra 14 e 16 anni, che puntano a diventare soprattutto chef, ma anche estetisti, elettricisti, idraulici, meccanici, professioni tra le più richieste. Alcuni centri di formazione professionale sono gestiti direttamente dalla Provincia, è il caso di Cave, Castelfusano, Adriatico, Marino, Civitavecchia, ma i corsi si tengono anche nelle sedi di Albano, Fiumicino Ladispoli, Ostia, Pomezia, Tivoli, Valmontone, Velletri, Cecchina, Colleferro, per un totale di 434 corsi attivati, 450 mila ore di formazione e 680 docenti coinvolti. Da un paio di anni a questa parte l'offerta formativa si è arricchita dalla possibilità di fare stage o tirocini anche all'estero, una volta completati i corsi. Un aiuto ai giovani che oggi però è a rischio, perché se quest'anno la Provincia è riuscita a soddisfare tutte le richieste d'iscrizione nonostante il taglio dei fondi, dal prossimo anno probabilmente, per lo stesso motivo, più di una domanda potrebbe rimanere insoddisfatta. Dam.Ver.

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