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Sui bimbi con la Tbc è di nuovo scontro tra Regione e Comune

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«Lasentenza del Tar su Tbc è una buona notizia e fortemente auspicata da parte nostra, pur essendo imbarazzante che un tribunale indichi al Ministro della Salute, agli esperti della Regione e del Gemelli quello che devono fare per la prevenzione della Tbc. Dopo la lezione dei giudici ci vuole chiarezza e non si possono fare più errori e occorre dare risposte scientificamente valide». Lo afferma, in una nota, il Fernando Aiuti, professore emerito della Sapienza e presidente Commissione Sanità Roma Capitale. «Secondo alcuni colleghi esperti di Tbc la decisione di estendere il controllo ai bambini anche nel 2010 non sarebbe in accordo con le linee guida - continua - La nostra Commissione sulla base di parere di esperti nazionali invece ritiene che i controlli debbano essere fatti perché non si conosce con esattezza l'inizio della malattia nell'infermiera e quindi l'ipotetica diffusione dell'infezione». Pronta la risposta della Polverini: «Rimango stupefatta dalla inaudita leggerezza con cui esponenti di Roma Capitale affrontano questioni di tale delicatezza, dimostrando di non possedere una precisa conoscenza dei fatti e delle situazioni concrete che abbiamo dovuto affrontare con tempestività e determinazione. Le dichiarazioni estemporanee hanno il solo effetto di disorientare le famiglie alimentando un ingiustificato allarmismo. Voglio ancora una volta ribadire che anche prima della sentenza del Tar, la Regione Lazio aveva già previsto la possibilità, per le famiglie dei bimbi non interessati dal periodo individuato nel protocollo di sorveglianza effettuato, di contattare il call center della Asl RmE, rimasto attivo, e di potersi rivolgere agli ambulatori delle strutture preposte per poter effettuare i controlli». Sulla questione è voluto intervenire anche il sindaco Alemanno, «richiamando all'ordine», il prof. Aiuti. «In materia di sanità la politica deve rimanere un passo indietro rispetto a quelle che sono le decisioni dei tecnici competenti e dei magistrati. Sono i tecnici della Regione Lazio e del Ministero che devono decidere quali sono i protocolli da applicare. E sono quindi loro che devono decidere come dare seguito alla sentenza del Tar in merito ai controlli. Giudico assolutamente improprio che il presidente di una commissione consiliare, anche se illustrissimo immunologo come il professor Aiuti, entri in polemica su decisioni tecniche che devono rimanere dentro ambiti appropriati».

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