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Il Tar: "Il test della tbc anche ai nati nel 2010"

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Com'era prevedibile il Tar del Lazio ha accolto la richiesta del Codacons di estendere il test per la positività della tbc a tutti i bambini nati nel reparto di neonatologia del Gemelli durante la permanenza dell'infermiera affetta da tubercolosi. Il Policlinico finora ha monitorato solo i neonati nati dal primo gennaio 2011 in poi. Ma il fatto che molti altri bimbi nati nel 2010 siano risultati positivi ai test è già una ragione sufficiente per i giudici di allargare i controlli. Sia perché «la tbc può insorgere e manifestarsi anche con sintomi non evidenti» e anche per «l'incertezza sulla data di insorgenza della malattia nella stessa infermiera». Soddisfatto della decisione del Tar il presidente del Codacons Carlo Rienzi: «Abbiamo chiesto alla Asl di fornire tutti gli atti relativi a procedimenti e sanzioni nei confronti del Gemelli e di altri ospedali per carenze nei controlli periodici del personale». Positiva la reazione del vicesindaco Sveva Belviso: «È la decisione più logica, la stessa che noi abbiamo sostenuto sin dall'inizio. È stato seguito un principio di equità sociale, affinché tutte le famiglie coinvolte nel caso abbiano la garanzia del riconoscimento dello stesso diritto». La notizia è rimbalzata alla Regione Lazio. «Prendiamo atto dell'ordinanza del Tar di cui esamineremo in maniera approfondita il dispositivo» ha subito annunciato la presidente Polverini. «Va comunque sottolineato - ha aggiunto - che l'estensione dei controlli, come indicato dal Tar, è su base volontaria, non obbligatoria, quindi su espressa richiesta delle famiglie». La Regione Lazio, dopo aver concluso l'attività di monitoraggio sui bambini nati dall'1 gennaio 2011 a luglio 2011 ha lasciato attivo il call center e gli ambulatori delle strutture coinvolte nel protocollo. «Ho inviato un quesito scritto al ministro della Salute Fazio, affinché dia indicazione sulla tipologia del test da effettuare» ha aggiunto la presidente Polverini sottolineando che «che la legittimità del comportamento della Regione è stata riconosciuta dalla parte ricorrente che ha rinunciato alla richiesta di sospensiva del decreto commissariale di nomina della Commissione regionale di indagine». «Forte perplessità» sulla decisione del Tar è stata espressa dal dottor Sergio Besozzi, esperto di Tbc e presidente del centro di formazione contro la malattia. «Temo che sia un figlia di una situazione di confusione perchè non ci sono supporti scientifici sufficienti. Sarebbe più opportuno circoscrivere la vicenda nei tempi reali per non creare una situazione di difficile comprensione». Quanto ai test impiegati l'esperto ha detto che la «sensibilità del quantiferon è sicuramente maggiore di quella della tubercolina» ma di solito viene usato come conferma per distinguere un vero positivo da un negativo.

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