Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Nomine regionali tutte da rifare Incompatibile anche il Corecom

default_image

  • a
  • a
  • a

.Le nomine effettuate dal Consiglio regionale sono inammissibili o (e) incompatibili. E non solo quelle di Ater e Arsial. Studiando Statuto e regolamenti, alla Pisana si sono accorti che anche i quattro membri del Cda del Comitato regionale per le Comunicazioni, sempre nominati dal Consiglio regionale, avrebbero problemi di incompatibilità. Una bella gatta da pelare nel bel mezzo dello tsunami di Ater, Arsial e Astral. Ma andiamo con ordine. I decreti firmati dal presidente del Consiglio, Mario Abbruzzese, dopo un anno di «giacenza» della delibera per il rinnovo dei Cda di aziende ed enti regionali, nominano i nuovi membri dei Cda dopo aver preso visione dei curricula. Una frase messa nero su bianco che blocca ogni appiglio allo Statuto che pure prevede l'indicazione di candidati da parte dei gruppi politici della Pisana. Peccato che la lettera che invita ufficialmente i gruppi a presentare eventuali candidati non sia mai stata spedita e dunque mai arrivata. Due a zero insomma per l'inammissibilità delle nomine, molte delle quali, oltretutto incompatibili poiché affidate a consiglieri eletti in diverse istituzioni locali. Una giornata nera dunque per la politica regionale che poteva schiarirsi con l'attesa e scontata nomina da parte della presidente Polverini del nuovo consiglio di amministrazione dell'Astral, l'azienda regionale che si occupa di manutenzione stradale. Tommaso Luzzi e Marco Coletti erano già pronti a brindare alla presidenza il primo e alla carica di "super" amministratore delegato l'altro. Qualcosa però non ha funzionato. Al nome di Coletti, in quota al coordinatore romano del Pdl (ex Fi) Gianni Sammarco, è stato affiancato quello di Adriano Roma, vice coordinatore provinciale di Frosinone in quota del vice coordinatore regionale Pdl, Alfredo Pallone (ex Fi). Due nomi per una poltrona. Troppi. Così la Polverini si è vista costretta a rimandare a casa i diretti interessati nell'attesa di un chiarimento interno al partito. Non solo Udc, verrebbe da dire, costretta a indicare tecnici per mancanza di un accordo politico. Anche in casa Pdl i nodi che hanno consentito al centrosinistra di governare le aziende regionali fino ad oggi non si sono affatto sciolti. Del resto ai congressi locali del partito di Berlusconi mancano appena due mesi.

Dai blog