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Al Bioparco una casa per le scimmie lilliput

tamarino imperatore

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Nell'anno del centenario del Giardino Zoologico l'assessore capitolino all'Ambiente Marco Visconti, accompagnato dal presidente della commissione Ambiente, Andrea De Priamo, e dal presidente Fondazione Bioparco, Paolo Giuntarelli, ha inaugurato un'area dedicata alle scimmie più piccole del mondo. Proprio come i Lilliput: piccole da stare nel palmo di una mano, belle da stupire, delicate come la foresta del Sudamerica che gli stanno portando via un pezzo alla volta per farne pasta di cellulosa e dunque fogli di carta e carta igienica, oppure per coltivazioni intensive di olio di palma. Un prezzo altissimo pagato dalla natura, al quale si cerca di rimediare con iniziative di salvaguardia, stili di vita più sobri e progetti di conservazione e riproduzione in cattività delle specie ad altissimo rischio estinzione. Come appunto i piccoli, buffi e intelligenti primati pigmei che da ieri hanno una nuova casa e si spera una rinnovata attenzione. «Queste scimmie si nutrono di frutti e resine degli alberi - spiega il direttore scientifico dell'ex zoo Fulvio Fraticelli - di fatto disperdono semi nell'habitat contribuendo alla riforestazione». Insomma questi deliziosi "cugini" sono dei coltivatori inconsapevoli, e proprio per questo "lavoro" è fondamentale la loro sopravvivenza in natura. Lo si comprende già all'ingresso della nuova casa. Su una parete ci sono 42 quadri: ritratti di tutte le specie di «callitricidi» (la famiglia delle scimmie nane). Al Bioparco ci sono solo tre specie ma la loro presenza è importante per raccontare la biodiversità. «Qui i bambini imparano il rispetto per l'ambiente e ne comprendono l'importanza - dice Visconti -. Un valore che trasferiscono in famiglia. Sono i nostri migliori ambasciatori».

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