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Troppe manifestazioni, una ogni 4 giorni

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Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Un corteo ogni quattro giorni. In pratica, almeno una volta alla settimana la città viene paralizzata da manifestanti di ogni tipo. Tra sit-in autorizzati e proteste spontanee è un caos continuo. Come quello vissuto ieri mattina in centro storico. L'organizzazione sindacale Fiom di Palermo aveva chiesto e ottenuto l'autorizzazione per due sit-in in occasione dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Il primo era previsto dalle 8 alle 14 in piazza Santissimi Apostoli, il secondo dalle 14 alle 20 nei pressi di via Molise, sede del Ministero. Due proteste «statiche» appunto. E invece qualcosa in corso d'opera è cambiato. I manifestanti in piazza Santissimi Apostoli erano troppi. Dopo poco si sono diretti verso Montecitorio. Il traffico è impazzito. Alle 9 tutta l'area attorno a piazza Venezia era nel caos. È allora che il sindaco Alemanno è andato su tutte le furie e ha chiesto al questore Francesco Tagliente di bloccare la manifestazione: «Pur comprendendo le ragioni dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese, non si può tollerare che una parte nevralgica della città come il centro venga completamente paralizzata causando danni e forti disagi ad altri lavoratori». I romani lo sanno bene. Da agosto 2010 a maggio 2011 in città ci sono stati 72 cortei che hanno sconvolto la quotidianità. Non consola il fatto che nello stesso periodo dell'anno precedente (tra il 2009 e il 2010) i cortei erano stati 80. Se però allarghiamo il quadro a tutti i sit-in, proteste ed eventi che si sono tenuti fino allo scorso maggio, il numero lievita notevolmente per un totale di 2.189 manifestazioni, pari a sette al giorno. Un numero enorme anche se in calo rispetto all'anno precedente quando era addirittura di 2.567 (il 14% in più). Inoltre, nell'ultimo anno, sono aumentate le manifestazioni senza preavviso. Ovvero quelle che creano i maggiori disagi alla città e alla circolazione. Questi cortei o sit-in «abusivi» sono cresciuti del 12 per cento. La conseguenza naturale è stata che anche le denunce per manifestazioni senza preavviso hanno avuto un'impennata: più 33 per cento. Il questore Tagliente tre mesi fa ha spiegato che «le denunce sono state uno strumento dissuasivo molto più efficace della forza per impedire le manifestazioni». È innegabile che comunque il problema esiste. Il sindaco ha chiesto più volte al prefetto di regolamentare e risolvere definitivamente la questione. Se ne è discusso anche il 31 agosto scorso nell'ultimo vertice sulla sicurezza tra il sindaco Alemanno e il sottosegretario all'Interno Mantovano. Entrambi si sono detti d'accordo su un punto: «Ogni volta che c'è un corteo o una manifestazione vengono sottratti numerosi agenti al controllo del territorio».

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