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Il Madoff dei Parioli in aula. In duemila contro Lande

Gianfranco Lande, il

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Barba lunga brizzolata, capelli incolti, occhiaie e viso dimagrito. Così si è seduto davanti ai giudici Gianfranco Lande, il «Madoff dei Parioli», durante la prima udienza del processo che lo vede accusato di essere la mente di una mega truffa da centinaia di milioni di euro ai danni della Roma bene. Da una settimana Lande ha iniziato lo sciopero della fame, contestando il fatto che in carcere gli è stato impedito di visionare gli atti del procedimento penale, che vede, tra l'altro, quasi duemila parti offese che hanno presentato la costituzione di parte civile. Clienti che hanno consegnato denaro da investire con la «promessa» di ingenti guadagni. Ieri mattina si è dunque tenuta la prima udienza del processo contro Lande, che seguirà il rito immediato. L'aula della nona sezione del Tribunale è stata presa d'assalto non solo dai legali dei presunti truffati (circa 40 penalisti) ma anche da cameramen e fotografi, autorizzati a riprendere l'udienza e a scattare immagini dell'imputato: fino a ieri gli organi di informazione avevano diffuso foto di Lande in giacca e cravatta, abbigliamento decisamente differente rispetto a quello che aveva ieri in aula: giubbottino blu, pantaloni blu e viso molto pallido. Il «Madoff dei Parioli» è finito alla sbarra in seguito alle indagini del pubblico ministero Luca Tescaroli, che ha ipotizzato nei suoi confronti e di altri quattro imputati, a seconda delle posizioni processuali, i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di abusiva attività finanziaria, di truffa, di altri reati contro il patrimonio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Tra i clienti che sarebbero stati truffati dagli imputati, ci sono personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, che si sono affidati alle società Egp Italia ed Eim, gestite appunto da Lande e da Roberto Torreggiani. Quest'ultimo, insieme alla compagna di Lande, Raffaella Raspi, al fratello Andrea Raspi e a Gian Piero Castellacci De Villanova, il 10 ottobre ascolterà la decisione del gup sulla richiesta di riti alternativi: abbreviati e patteggiamenti. Tra i clienti vip, Sabina Guzzanti, che aveva investito 350 mila euro, David Riondino, Francesco De Cecco, erede della famiglia di pastai, i fratelli Vanzina, Samantha De Grenet, Silvia Verdone e i calciatori Stefano Desideri e Ruggero Rizzitelli. Il Tribunale, presieduto da Carmelita Russo, ha rinviato il processo al 6 ottobre dopo aver accolto la richiesta degli avvocati di Lande (in cella dal 24 marzo) di poter esaminare le istanze dei difensori di 1687 persone che si reputano danneggiate dall'attività finanziaria del Madoff dei Parioli. Gli imputati avrebbero gestito un portafoglio di investimenti stimabile in un ammontare non inferiore a 300 milioni di euro e comunque superiore a 170 milioni. Somma investita in parte in azioni, obbligazioni, fondi di investimento creati ad hoc, strumenti derivati e liquidità negli stati delle Bahamas, Lussemburgo, Gran Bretagna e Belgio.

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