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I buoni libro finiscono "sotto inchiesta"

Campidoglio

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I conti si faranno martedì, quando in commissione Scuola si affronterà la vicenda dei buoni libro. In tempi di crisi, infatti, la notizia che molti genitori si ritrovano in difficoltà sull'acquisto dei testi scolastici per non aver potuto utilizzare i buoni erogati dal Comune di Roma, si è diffusa in fretta dai banchi delle scuole a quelli del Campidoglio. Al punto che il consigliere Pdl, Ludovico Todini ha chiesto un'audizione sul tema al presidente della commissione Scuola, Roberto Angelini, anch'egli del Pdl. Curisoso come, al contrario, sulla vicenda taccia l'opposizione. Un silenzio che la dice lunga. In effetti, molte famiglie non hanno potuto utilizzare i buoni per l'acquisto di libri e questo non solo in virtù di un accordo siglato tra Comune e librai i primi di agosto e di una circolare dell'assessore De Palo datata 8 settembre, ma anche della legge del 2004. Il diritto allo studio è una voce che «pesa» sulle casse capitoline per circa 17 milioni di euro. Una cifra che serve, tra l'altro, all'erogazione di due tipologie di buoni, una per i testi scolastici e l'altra per il diritto allo studio. Sarà la crisi o saranno i soliti "furbetti" ma spesso in questi ultimi anni le borse studio, quelle cioè che si possono spendere per l'acquisto di materiale didattico o, ad esempio, abbigliamento sportivo per i piccoli studenti, sono state utilizzate per i libri di testo. E in tempi di cinghia sempre più stetta l'assessore capitolino alla Scuola, Gianluigi De Palo ha deciso di fare chiarezza. «Per i libri di testo gli studenti di scuole medie inferiori e superiori che si trovano in condizioni di svantaggio economico, possono fare richiesta e utilizzare i buoni libro già a disposizione degli istituti scolastici - spiega De Palo -. Inoltre, attraverso le borse di studio gli alunni potranno acquistare tutti i tipi sussidi didattici, come, ad esempio, vocabolari, atlanti e anche libri di approfondimento utili al corso di studi. Bisogna poi chiarire che tutti gli alunni delle elementari romane hanno diritto per legge, come ogni anno, alle cedole librarie per l'acquisto dei propri testi». Furbetti a parte, la crisi per migliaia di famiglie non è affatto un alibi. Una realtà ben chiara anche all'assessore che si è già detto disponibile «a valutare le proposte di modifica che verranno effettuate in commissione».

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