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Taxi più caro col bancomat Il Pdl corre ai ripari

Taxi a Roma

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Rinviata la discussione in Aula Giulio Cesare sul nuovo regolamento taxi. Un po' per necessità un po' per convenienza. Una delibera di bilancio per la rimodulazione di alcune spese per circa 30 milioni di euro in scadenza il 30 settembre ha infatti imposto una variazione al programma dei consiglieri capitolini. Una manna dal cielo per cercare di ricomporre la maggioranza e "addolcire" l'opposizione su una delibera che in un momento come questo non piace proprio a nessuno. A partire da quel 5% in più sulla tariffa se l'utente paga con carta di credito o bancomat. Un particolare questo che ha fatto infuriare più di un consigliere a partire dal Pd con Athos De Luca fino a La Destra con Rossin e Storace. Ma è dal Pdl che si sono levati gli scudi. Il cosigliere capitolino Federico Rocca ha infatti preparato e consegnato un emendamento proprio per stralciare dal testo del regolamento quel cinque per cento in più sul pagamento effettuato con i cosiddetti «soldi elettronici». La prova del nove, ora, si attende in aula dove è probabile che la discussione sui taxi si chiuda venerdì. Prova intanto a mediare il presidente della Commissione Roberto Cantiani (Pdl) il quale rivolgendosi a La Destra sottolinea che «nel testo non è previsto il 5% in più ma che questo è contenuto in un emendamento presentato in commissione e che sarà sottoposto all'esame dell'Assemblea capitolina». Peccato però che quell'emendamento sia stato recepito dalla commissione e non stralciato a priori. Segno comunque che oggi, come allora, la «vertenza» taxi continua a innervosire la maggioranza. E mentre si discute su come uscire per l'ennesima volta dall'impasse taxi, la crisi avanza. Tanto che la rimodulazione di alcune spese per 30 milioni di euro rappresenta la prima concreta conseguenza sul bilancio capitolino. Non è la prima. Non sarà l'ultima. Un blitz necessario quello del Pdl che non è piaciuto però all'Udc. «Come ha confermato in aula dall'assessore Lamanda, grazie alla nuova normativa sul federalismo, il Governo Berlusconi ha tagliato a Roma altri 7,5 milioni di euro di trasferimenti statali - rivela il capogruppo Udc, Alessandro Onorato - per evitare che il Comune di Roma vada a gambe all'aria la maggioranza ci costringe a votare in fretta e in furia una sorta di assestamento di bilancio, una manovra da 30 milioni. Ormai la situazione è insostenibile».

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