Piccole vedette a guardia della coca Sette in manette. Presi i baby capi
Un fischio, poi un altro, fino a quando non riusciva ad attirare l'attenzione del pusher. Oppure una luce accesa all'improvviso per indicare che era il momento della ritirata. Sono soltanto alcuni dei segnali che le "vedette" di San Basilio utilizzavano per avvertire lo spacciatore che in strada attendeva i clienti da tutta la Capitale. Un giro di droga che però è stato sgominato dai carabinieri quando sono entrati in azione nelle vie che di notte diventano spesso terra di nessuno e dove l'altra settimana è stato investito e ucciso un uomo che voleva difendere la moglie appena scippata. Un'operazione che è stata portata a termine dopo un lungo lavoro di pedinamento e molti appostamenti per capire dove i pusher nascondevano la cocaina, dove la confezionavano e soprattutto dove erano nascoste le vedette che davano l'allarme appena notavano una vettura di polizia e carabinieri oppure una semplice auto "sospetta". Sì, perché anche un cittadino che si trova per sbaglio a passare nel luogo sbagliato al momento sbagliato in quella zona può rischiare di essere aggredito e rapinato. In manette sono finiti sette romani, dai 16 ai 56 anni: a capo della banda un minorenne. C'era chi aveva il compito di segnalare l'arrivo delle forze dell'ordine, chi si occupava invece di tenere la droga e chi la cedeva agli acquirenti. Un diciassettenne incensurato è infine stato denunciato a piede libero. Il pusher era un sedicenne incensurato, il cassiere un 23enne con precedenti, l'addetto alla «logistica» era un 29enne che aveva messo a disposizione la sua abitazione per lo "stoccaggio" della droga, mentre gli ultimi quattro, tra i 16 e i 56 anni, erano vedette, posizionate in un perimetro che consentiva di proteggere l'attività del pusher. Nel blitz sequestrate decine di dosi di cocaina, pronte per essere vendute singolarmente, e seimila euro in contanti. Due cittadini sono stati segnalati all'ufficio territoriale del governo come assuntori di sostanze stupefacenti. Non si ferma dunque l'attività di contrasto alla criminalità, tanto che anche gli agenti della polizia di Stato hanno effettuato controlli a tappeto. Sono 1381, di cui 1079 sottoposti a domiciliari, 127 al regime di libertà vigilata, 101 alla sorveglianza speciale e 74 alla sorveglianza con obbligo di soggiorno, gli individui per i quali è scattata la macchina della prevenzione della Questura che da oltre una settimana vede i 49 commissariati, con la regia della Divisione Anticrimine, ad attuare controlli nella Capitale.