Evoluzioni intorno al palo Ma non è lap dance
EleonoraSannibale Si chiama Pole dance, non lapdance. Ed è vietato confonderle. Una cosa è la "danza" da night club, in cui le ragazze si agitano sinuosamente attorno a un palo per mostrare il proprio corpo. Un'altra è la Pole, una dura disciplina sportiva in cui i movimenti del corpo più che per la sensualità, stupiscono per grazia, forza ed eleganza. Ma attenzione, perché varcare il confine tra una forma d'arte e un'esibizione volgare è facile. Lo sanno bene Cristin, Giorgia, Kimmy, Elena e tutte le altre ragazze giunte da ogni parte del mondo per partecipare alla kermesse capitolina dell'Aventino. Alla base della Pole c'è lo studio severo della danza: resistenza, coordinazione, flessibilità. La Pole dance è un allenamento aerobico e anaerobico che scolpisce i fisici rendendo possibili le prese e le figure aeree degne di acrobatici circensi. In gara tra "professional", "amateur" e "coppia", per l'avvenimento organizzato da FIPD, con la collaborazione dell'ASI e il patrocinio di Roma Capitale - ragazze (e un ragazzo) ognuna con una storia incredibile di duro lavoro e forti passioni alle spalle. Come Cristin, che per il suo compleanno si è fatta regalare un palo per allenarsi o Giorgia, convinta dalla mamma a praticare la Pole dopo averla vista in tv. E ancora Michele, unico uomo in concorso, un cameriere romeno di Pordenone, che ha trasformato la sua casa in una vera e propria palestra, e Kimmy, che ha lavorato al Moulin Rouge di Parigi per 3 anni, si è trasferita a Roma per amore e ha scoperto la Pole. Fino ad Elena che nel suo cognome, Perticaroli, aveva già scritto il suo destino. Tante di Roma, come Eva, 26 anni, hostess di professione, ed Emiliana, che ha conosciuto la Pole grazie ad un'amica. E ancora Adhara, 21 anni, mamma romena e papà argentino. Si è avvicinata a questa disciplina l'anno scorso, guardando per caso un video su Youtube. «Studio danza dall'età di 4 anni e ora la Pole dance alla Vertical Dolls di S. Giovanni - dice - Faccio 2/3 ore d'allenamento al giorno. Questo non è il mio primo spettacolo, ma sono molto emozionata». Seguita passo passo dai suoi genitori, Adhara ha già le idee chiare per il suo futuro: «Vorrei che la Pole diventasse un lavoro - dice - Per me rappresenta sensualità, forza, arte. Quando sono sul palco provo un'energia grandissima. Mi fa sentire viva». Taia Klochcova e Valeria Bonalume si sono aggiudicate il primo posto rispettivamente nelle categorie "amateur" e "professional". Quest'ultimo risultato garantirà alla prescelta l'accesso in semifinale al World Pole Championship, che si terrà a Budapest il 28 e 29 settembre.