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Pace Pdl su nomine e congressi

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il sindaco Alemanno

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L'apertura «ufficiosa» del tesseramento Pdl, così come il congresso Udc previsto per dicembre, hanno avuto il merito, tra l'altro, di sbloccare la clamorosa impasse delle nomine regionali. Soltanto quelle di consiglio, al momento. È notizia di ieri infatti la firma dei decreti di nomina da parte del presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, per quanto riguarda i consigli di amministrazione delle Ater (esclusa Frosinone) e dell'Arsial. Pochi, a dire il vero, i nomi conosciuti. All'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio si trovano nel nuovo Cda, l'ex assessore della provincia di Latina, Enrico Tiero, l'ex capo segreteria di Rodolfo Gigli (Udc), Rosalba Tombesi, Alberto Pascucci (La Destra), Enzo De Santis, sindaco di Ponzano Romano (ex Fi), Mauro Buschini (segretario provinciale Pd di Frosinone) e Carlo Pontesilli (vicino ai Radicali). Più difficile la situazione nelle Ater di Roma e Provincia dove, a causa delle frizioni interne all'Udc sono stati indicati in parte dei tecnici. Per quanto riguarda l'Ater Roma figurano nel nuovo organigramma Clemente Panza, Enrico Folgori (PdL), Gioacchino Ferdinandi, Roberto Iosue, Stefano Zuppello (ex assessore Sel in IV Municipio) e Maria Teresa Altario. All'Ater Provincia di Roma, invece, il nuovo Cda è composto da Giorgio Tamborra (ex An), Stefano Sassano (presidente del consiglio comunale di Guidonia, ex Fi), Leandro De Santis (La Destra), Antonella Ripa, Piero Ambrosi, (primo dei non eletti nel Pd alla Regione), Oscar Tortosa (IdV). I presidenti di queste aziende dovranno poi essere nominati dai rispettivi Cda su indicazione della presidenza della Regione. Un velo di mistero si è posato invece sulle altre nomine di consiglio, soprattutto quella che riguarda i nuovi vertici dell'Agenzia di Sanità Pubblica. Questa, data in «pole» all'ex assessore all'Ambiente di Roma Capitale, Fabio De Lillo, andrebbe secondo indiscrezioni sotto commissariamento. Quello che conta, al momento, è il segnale di una dialettica politica che, dopo un anno e mezzo, riesce a trovare la sintesi necessaria. E che tutto ciò avvenga al fischio di partenza della fase di tesseramento congressuale non è ovviamente un caso. Diversi infatti i tasselli da mettere al loro posto, prima e dopo l'elezione dei nuovi segretari. Le acque più agitate sono, in apparenza, quelle in casa Pdl. Si tratta del primo congresso di Roma e del Lazio dopo la fusione «a freddo» tra An e Fi. Tra i primi incontri ufficiali finalizzati esclusivamente al tesseramento quello dei consiglieri regionali, Andrea Bernaudo e Carlo De Romanis che hanno tracciato una linea senza ritorno così come chiesto dal segretario nazionale Angiolino Alfano: no al tesseramento virtuale. Vale a dire «una tessera, un voto». E se gli scettici scommettono sul tesseramento a pioggia, dove a farla da padrone sono le correnti più forti, tra i corridoi della politica si inizia a discutere (e lavorare) su un accordo che sia in grado di arrivare a un congresso unitario. Per questo gli sguardi sono, ovviamente, puntati tutti su Renata Polverini e Gianni Alemanno. La governatrice dopo aver ribadito il suo impegno per i congressi Pdl, ieri ha risposto a chi le chiedeva se avesse già fatto la tessera del Pdl, con un laconico «Arrivederci...». Indiscrezioni danno però per assodato che la Polverini avrebbe già la sua tessera in tasca. Quegli stessi «rumors» che vorrebbero un accordo di massima già raggiunto: alla Polverini (che ha fatto un patto con gli ex di Forza Italia) la segreteria romana, ad Alemanno quella regionale. L'annuncio delle prime agognate nomine dei vertici di alcune delle aziende regionali è un segnale che almeno nel Pdl qualcosa si è riappacificato. Presto per dire se sia sufficiente a un'intesa unitaria sui nuovi segretari. E per questo, forse, le nomine di giunta di società come Astral e Costral restano ancora nel cassetto.

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