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Giudizio immediato per l'ex Nar

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Gianfranco Lande, il

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Subito il dibattimento. Senza udienza preliminare. L'ex militare dei Nar (i Nuclei armati rivoluzionari), Pier Francesco Vito, potrebbe andare direttamente a processo. La Procura ha chiesto il giudizio immediato per il 46enne accusato di trasferimento fraudolento di denaro ai fini di riciclaggio in concorso con Roberto Torregiani (il pm Luca Tescaroli presenterà, a breve, la richiesta di giudizio immediato anche per lui), uno dei personaggi chiave della megatruffa dai 300 milioni di euro ai danni di vip e professionisti riconducibile a società gestite da Gianfranco Lande. È questo, dunque, il nuovo capitolo del libro che racconta le vicende del Madoff dei Parioli. Secondo l'accusa, l'ex terrorista nero avrebbe aperto una posizione in Eim, società di Torreggiani, intestandola alla madre, Dina Silvagni, come prestanome. Tramite il conto, Vito avrebbe realizzato due investimenti per 111 mila euro: uno da 50 mila euro, il 30 gennaio 2007, ed un altro da 61 mila euro il 4 febbraio 2008. Per gli inquirenti il denaro sarebbe frutto di attività illegali e sarebbe servito ad agevolare operazioni di riciclaggio. Dagli accertamenti finanziari eseguiti sui redditi di Dina Silvagni e su Pier Francesco Vito è emerso che i 111 mila euro non possono essere provento di attività professionale o di redditi di natura lecita. Il denaro sarebbe il provento dell'attività di spaccio di sostanze stupefacenti, reato per il quale Vito era stato arrestato nel novembre dello scorso anno. Intanto Lande, ora in carcere, ha cominciato mercoledì uno sciopero della fame. Il promotore finanziario ha motivato l'iniziativa lamentando l'ingiusta detenzione e la violazione del diritto di difesa per l'impossibilità di consultare personalmente gli atti processuali. Lande, assistito dagli avvocati Susanna Carraro e Salvatore Sciullo, sarà in aulà, il 27 settembre prossimo, per essere giudicato con il rito immediato.

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