Corsa al congresso Pdl. Spunta il correntone di Renata
Un'overture pericolosa, quella del Consiglio regionale. La prima seduta dopo la pausa estiva si è infatti conlusa con netto anticipo per mancanza di numero legale. La discussione sul primo punto all'ordine dei lavori, la proposta di legge sulle energie rinnovabili di Andrea bernaudo (Pdl) si è interrotta quasi subito. A chiedere la verifica del numero legale la stessa maggioranza. Il numero dei consiglieri non era sufficiente alla prosecuzione del dibattito e dunque la seduta è stata rinviata alla settimana prossima. A darne notizia è il capogruppo Pd, Esterino Montino, che sottolinea come "la maggioranza si faccia opposizione da sola". Poi il silenzio totale. Il motivo per cui il consiglio regionale è stato costretto allo stop non è certo di pigrizia ma squisitamente politico. Il caos su Cotral patrimonio e le nomine nuovamente bloccate in primo luogo. Qualcosa di più profondo tuttavia anima non poche coscienze dei consiglieri regionali e non a caso il rilfettore si accende stavolta sugli undici consiglieri della Lista Polverini. Ieri era presente soltanto Gianfranco Gatti. Coincidenza? Difficile. I già complessi rapporti degli eletti nella lista della governatrice si sarebbero ulteriormente deteriorati domenica scorsa, quando in una riunione tra i consiglieri ed esponenti vicini alla governatrice avrebbero chiesto un impegno per il tesseramento Pdl in vista dei congressi di fine novembre e, contestualmente, quello della Fondazione Città Nuove. Una "mossa" che avrebbe infastidito non poco i consiglieri provenienti proprio dalle file del Pdl. Usciti dal partito, rimasti fuori dal partito, senza incarichi aggiuntivi, spesso ignari delle decisioni della giunta, il malessere degli eletti nella lista della Polverini aumenterebbe di giorno in giorno. Non solo. Ipotizzare una corrente Polverini all'interno del Pdl, anche alla luce delle dichiarazioni della presidente di sentire il dovere «di dare un contributo ai primi congressi locali del partito», iniziano a far tremare più di una poltrona. Quel contributo potrebbe infatti trasformarsi in una presa di potere ai danni, soprattutto, degli ex azzurri.