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Memoria sul Gianicolo

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Cannone del gianicolo

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Tutto è cominciato dal Gianicolo e nell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia e dei 141 della Breccia di Porta Pia, il colle sopra Trastevere è stato uno dei palcoscenici principali per raccontare la giornata di celebrazioni dedicate a Roma città Capitale. Il sindaco Alemanno, dopo l'omaggio al monumento della Breccia di Porta Pia, è "salito" al Gianicolo dove ha scoperto un pannello illustrativo del Faro degli Italiani d'Argentina, realizzato cento anni fa, con il contributo dei nostri emigrati in Sudamerica in occasione dei cinquantanni di Roma Capitale. Del Faro i romani ricordano le luci tricolore che dall'alto irradiava illuminando il buio, e ieri il primo cittadino ha scopreto un pannello illustrativo dedicato a questo simbolo, alla presenza dell'ambasciatore argentino Torquato Di Tella. La celebrazione si è poi spostata alla Fontana dell'Acqua Paola, per tutti "il Fontanone" dove insieme all'assessore capitolino alla Cultura, Dino Gasperini e al consigliere comunale Alessandro Vannini Scatoli, pronipote del Bersagliere Niccolò Scatoli, ha scoperto una targa che dedica il belvedere all'antenato Bersagliere Trombettiere della Breccia di Porta Pia. Poi al Mausoleo Ossario Garibaldino, dove sono conservati i resti dei combattenti della Repubblica Romana, omaggio floreale nella cripta che custodisce le spoglie di Goffredo Mameli e una breve esibizione musicale di Lina Sastri, Maddalena Crippa e Tosca, protagoniste dello spettacolo «Italiane-Ballata delle donne fiere» in scena all'Argentina fino venerdì. Il Risorgimento però non si limita a statue e commemorazioni. Nella città eterna quartieri raccontano dell'Unità d'Italia e la profonda trasformazione che la «nuova» Capitale ha subito negli ultimi decenni dell'800. Dai portici di piazza Vittorio ai palazzi circostanti realizzati per ospitare i burocrati piemontesi. I grandi viali di Prati, l'ultimo rione di Roma nato per mano sabauda dove nel 1881 furono avviati i lavori per realizzare le caserme di viale delle Milizie e viale Giulio Cesare destinate all'alloggio di carabinieri e esercito italiano. In Prati si realizzarono i palazzi per i funzionari di Stato, così come nel 1898 venne inaugurato il teatro Adriano in piazza Cavour. L'impronta umbertina è presente un po' ovunque. Corso Vittorio Emanuele previsto da due piani regolatori del 1873 e del 1883, come prolungamento di via Nazionale verso Prati di Castello, fu realizzato in contrapposizione a via del Corso, l'asse viario centrale della città pontificia. Solo mattoni e assi viari? Niente affatto. Quelle strade insieme alle pagine di storia e alle celebrazioni raccontano emozioni. Basta saperle guardare.

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