In Regione il «caso Palozzi». E scoppia Cotral Patrimonio
Articolo 4, comma 21 del decreto legislativo 138 del 15 settembre 2011, ovvero la cosiddetta manovra bis. Potrebbe essere questa la causa del blitz dell'assessore ai Trasporti della Regione, Francesco Lollobrigida su Cotral Patrimonio. L'assessore ha infatti revocato il consiglio di amministrazione e nominato amministratore unico l'attuale Ad di Cotral spa, Vincenzo Surace. Un atto che ha scatenato uno scontro durissimo tra i consiglieri regionali di Pdl e Pd. Ad attaccare senza remore è il capogruppo Pd, Esterino Montino: «La Regione affonda sotto i colpi del governo amico e gli assessori pensano solo a occupare poltrone in modo illegittimo provocando danni erariali». Non ci sta la consigliera Pdl, Veronica Cappellaro: «Invece di ergersi a moralizzatore del Pdl, Montino spieghi come la sinistra ha portato Cotral sull'orlo del fallimento». Il tam tam coinvolge persino il taciturno capogruppo Pdl, Franco Fiorito: «Le chiacchiere di Montino si commentano con i numeri. Dopo alcuni mesi la giunta ha dimostrato di risparmiare decine di migliaia di euro, avendo inserito nel cda di Cotral tecnici senza emolumento». Ma torniamo all'articolo 4, comma 21 della manovra: non possono essere nominati amministratori di società partecipate da enti locali coloro che nei tre anni precedenti alla nomina hanno ricoperto la carica di amministratore, di cui all'art. 77 del Dl 267/2000. Dall'articolo sono esclusi i consiglieri regionali. Questo significa che l'accordo faticosamente raggiunto nel Pdl sui nuovi vertici aziendali, che poggiava su Adriano Palozzi presidente di Cotral e Tommaso Luzzi presidente di Astral, è saltato. Palozzi infatti è stato consigliere provinciale fino a primavera. La Provincia è socio di Cotral, ergo scatta l'incompatibilità. Non basterebbe mettere Luzzi a Cotral e Palozzi all'Astral (società al 100% della Regione)? Affatto. Il cambio di statuto di quest'ultima ha depotenziato il presidente a favore dell'ad. Una circostanza non gradita da Palozzi. Curioso come tutto avvenga alla vigilia del via libera da parte del consiglio regionale alle 138 nomine in aziende come Ater, Asp e Enti Parco. Curioso come si spinga sul motivo del risparmio. Uno dei membri del Cda, Andrea Palma ha infatti annunciato che si riserverà «di valutare eventuali azioni risarcitorie essendo stata lesa la mia immagine di uomo e di amministratore».