La ricetta per sopravvivere agli shock globali
Delocalizzazioni, speculazione sull'Italia, privatizzazioni. Nel corso della sua quarta festa nazionale a Monti della Farnesina, Casapound dibatte sul futuro economico del Paese. Analisi della manovra, rapporto fra Stato e mercato, intreccio con il contesto politico, ipotesi risolutive e misure strutturali come le riforme e la richiesta di un'informazione migliore. Sono i temi toccati ieri nell'incontro moderato dal vicepresidente di Cpi Andrea Antonini, con il direttore de Il Tempo Mario Sechi, il fondatore di Polaris Gabriele Adinolfi e il giornalista de Il Sole 24 Ore Augusto Grandi. Il connubio fra linguaggio e mercato nell'era della «pervasività mediatica» ha animato una discussione che ha mischiato attualità, giornalismo e passato. «Nell'era in cui viviamo, dello spread, del rating e del default - ha spiegato il direttore Sechi ad un'attenta platea - la differenza rispetto al passato la fa l'informazione in tempo reale. Stiamo nell'epoca degli shock globali, amplificati oggi dalla rete che, pur essendo un'opportunità, ne riduce la comprensione». Un quadro che si ripercuote necessariamente sul mercato e uno spunto di riflessione «per cercare i testi giusti», nel tentativo di «esprimere un giudizio complessivo non sulla velleità di un sistema, ma sui meccanismi speculativi», ha sottolineato Grandi, applauditissimo nel passaggio su Equitalia: «Va chiusa perché uno Stato che si permette di diventare usuraio non dovrebbe chiedere ai cittadini di pagare le tasse». Adinolfi ha orientato il discorso sullo «strozzinaggio subito dal Governo in ambito economico» e sulla sua poca resistenza «in un tempo in cui regna il capitale perché non c'è fantasia». Con un denominatore comune che ha messo tutti d'accordo: la mancanza di educazione politica e i privilegi della classe dirigente.