Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il Tar "salva" i manifesti con le escort

Esplora:
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

  • a
  • a
  • a

"Ritenuta l'esistenza dei presupposti di legge per concedere il provvedimento monocratico", è stata sospesa l'efficacia del provvedimento con il quale il sindaco di Roma ha ordinato la rimozione o la copertura forzata dei manifesti pubblicitari della Fracomina. Si tratta di quei manifesti (che campeggiavano anche sui mezzi di trasporto pubblico) che hanno destato tanto clamore nella capitale per la presenza di modelle-escort. Con questa breve frase il presidente della seconda sezione del Tar del Lazio, Luigi Tosti, ha accolto la richiesta di sospensione immediata del provvedimento sindacale, fissando per il prossimo 12 ottobre la camera di consiglio per valutare la vicenda in sede collegiale.   Le parti in causa È destinata a continuare, quindi, la querelle tra Fracomina e Comune di Roma. L'azienda, infatti, non solo ha annunciato la presentazione del ricorso al tribunale amministrativo, ma ha anche anticipato che presenterà querela nei confronti di tutti coloro che le hanno arrecato danno all'immagine e al marchio. A criticare apertamente la pubblicità erano stati il sindaco Gianni Alemanno, che ha firmato l'ordinanza di rimozione, e il Sottosegretario alla presidenza del consiglio dei Ministri Carlo Giovanardi. Entrambi hanno ritenuto gli slogan "offensivi e lesivi della dignità femminile". Non così l'azienda, per la quale l'ordine di rimozione è un atto che lede la libertà di espressione. Alemanno: "Decisione del Tar incomprensibile" È incomprensibile il decreto che ha emesso il presidente del Tar del Lazio, fissando contemporaneamente l'udienza per la sospensiva il 12 ottobre. In questo modo, si permette all'azienda che ha prodotto questa pubblicità di continuare ad affiggerla indisturbata per i muri della città". Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Il 12 ottobre, infatti, l'efficacia di quella campagna pubblicitaria - aggiunge - sarà stata ampiamente consumata. Noi siamo convinti e orgogliosi dell'ordinanza che abbiamo fatto perchè è fin troppo evidente che il tipo di messaggio che è stato scelto come pubblicità offende la dignità femminile. Valuteremo l'opportunità di reiterare immediatamente l'ordinanza una volta comprese le motivazioni che hanno portato al decreto del Presidente. Solo così il giudizio di merito il 12 ottobre potrà avere un significato".

Dai blog