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Più occhi per la sicurezza

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Telecamere e vigilantes sugli autobus

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Saranno le sentinelle della città. Più di mille occhi che supporteranno il lavoro delle forze dell'ordine. Il Campidoglio ha firmato ieri mattina in Prefettura un protocollo d'intesa che segna un nuovo punto a favore della sicurezza Capitale. Gli organi di polizia potranno contare anche sui dipendenti di venti società di vigilantes. Grazie a una collaborazione tra le centrali operative sarà possibile individuare con maggiore prontezza situazioni di pericolo. In pratica gli uomini delle agenzie di security (dopo aver effettuato un corso ad hoc), dislocati sul territorio di fronte a banche, ospedali, metrò, discoteche o aziende, avranno un occhio maggiormente attento a tutto ciò che succede in città. Perché in caso di pericolo saranno tenuti ad avvertire la propria centrale che, collegata con le forze di polizia, farà scattare l'intervento degli organi di polizia. I vigilantes segnaleranno la presenza di mezzi rubati, persone sospette o in difficoltà, ostacoli in strada, mancanza di illuminazione in punti importanti, ma anche il degrado urbano e sociale in generale. "Per i vigilantes non sono previsti ruoli di polizia - ha sottolineato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano -. Avranno una linea dedicata alle loro segnalazioni. Al protocollo non si chiede di colmare le lacune di organico nelle forze di polizia a Roma, ma di far sistemare meglio un sistema di sicurezza". A firmare l'intesa il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, il questore Francesco Tagliente, il sindaco Gianni Alemanno (in sua rappresentanza il delegato alla Sicurezza, Giorgio Ciardi) e i comandanti provinciali dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale. "Questo ci aiuterà a monitorare il territorio - ha spiegato Ciardi - e per la prima volta avremo il coinvolgimento del mondo della sicurezza privata in un progetto di sicurezza urbana". "Siamo lieti che Roma si sia aggiunta alle altre città che hanno finora avviato il protocollo "Mille occhi sulle città", uno strumento - ha spiegato Matteo Balestrero, presidente dell'Assiv, l'associazione delle imprese di vigilanza privata - che contribuirà ad aumentare il livello di sicurezza della città e che sottolinea il ruolo sociale della vigilanza privata e la sua prerogativa di sicurezza sussidiaria e complementare".

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