Alemanno "chiude" l'anagrafe contro la manovra
Continua la protesta del sindaco di Roma Gianni Alemanno contro i tagli agli enti locali contenuti nella manovra economica passata ieri a Montecitorio. Come annunciato, e in linea con la mobilitazione generale dell'Anci, il sindaco di Roma si è presentato questa mattina davanti alla sede del I Municipio della Capitale dove, in maniera simbolica, ha chiuso l'ufficio Anagrafe e Stato civile dopo aver rimesso entrambe le deleghe con una lettera inviata a Prefetto e ministero dell'Interno. Per spiegare le ragioni di questa singolare protesta, il sindaco ha scritto, e distribuito in strada, una lettera ai romani. Il sindaco vuole un accordo con il governo: "Si tratta di una protesta molto forte - si legge nella missiva del sindaco - alla quale i comuni italiani sono arrivati perché fino ad ora non son riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria, ma troppo pesante per le istituzioni territoriali". Una protesta che, come ammesso dallo stesso cittadino, nasconde un'anomalia: "Protestare contro il governo - ha chiarito il sindaco - non è una bella sensazione però è un invito al centrodestra a capire la protesta a capire le ragioni dei sindaci e non consegnare alla sinistra una protesta giusta e legittima". Legittima e giusta perchè "Se la manovra va avanti così rischiamo o di non trovare più bus e tram alle fermate o di pagare i biglietti 5 euro. Rischiamo di dover abbandonare assistenza agli anziani e asili nido e se la manovra non cambia Roma capitale l'anno prossimo non potrà fare nessun investimento, neanche per mettere a posto i marciapiedi". L'obiettivo ora è quello "di trovare un accordo con il governo per rendere le nostre città e il nostro paese sempre più solidi, competitivi e vivibili". Poi, come nel resto d'Italia, la protesta si è trasferita tra gli scranni dell'aula Giulio Cesare dove Alemanno ha affermato: "la città è in pericolo, abbiamo la crisi economica, abbiamo i tagli e un debito da fronteggiare. Sono disposto a confrontarmi con chiunque ci sta". E tende una mano all'opposizione, all'ex sindaco Francesco Rutelli che propone un'alleanza per Roma, un network di parlamentari romani "per difendere la città". Tensioni con la polizia Poco prima dell'arrivo del sindaco, poi volato in Campidoglio per la seduta straordinaria del consiglio comunale sulla manovra, si erano però vissuti alcuni momenti di tensione all'arrivo di due contestatori. Un uomo e una donna, rappresentati dei sindacati di base, sono stati protagonisti di alcuni momenti di tensione con alcuni agenti di polizia in borghese. Quando questi hanno provato ad allontanare i due, l'uomo ha cominciato ad urlare richiamando l'attenzione dei cronisti. Nelle concitate fasi dell'allontanamento dell'uomo, poi fermato insieme alla "collega", anche i cronisti sono stati "dispersi" dagli agenti. Renzi: il governo mostra i suoi limiti Il Governo ha mostrato i suoi limiti. Lo dimostra il fatto che la protesta, alla quale ha aderito anche il Comune di Firenze, vede insieme tutti gli amministratori. Se perfino gli amministratori di centrodestra si lamentano di questa manovra, fossi il Governo un pensierino ce lo farei". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, commentando la protesta dei sindaci contro la Manovra del Governo, che si è tenuta oggi davanti alla Prefettura di Firenze. "Non credo - ha proseguito Renzi - che Alemanno e Formigoni siano dei pericolosi bolscevichi. I cittadini non hanno avuto oggi uno sciopero dei Comuni, ma presentandosi all'ufficio anagrafe, che non era chiuso, hanno trovato gli amministratori che hanno spiegato nel dettaglio gli effetti della manovra. Non hanno fatto un danno ai cittadini - ha concluso il sindaco di Firenze -, però hanno manifestato un dissenso".