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Bimbo nato a maggio 2010 positivo al test della Tbc

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Loha annunciato il Codacons che ieri ha ricevuto la coppia di genitori che ha fatto esseguire le analisi sul proprio figlio privatamente, visto che il bimbo non rientra nel periodo di nascita indicato per i controlli gratuiti. «L'emergenza - ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – si allarga a macchia d'olio, e il nuovo episodio ci costringe a presentare un ulteriore esposto in Procura, e a chiedere nuovamente alla Regione Lazio di estendere i test al 2010. Mentre si rendono necessari controlli anche su tutte le mamme che hanno frequentato asili nido nel periodo luglio 2009-luglio 2010». Sul caso della mamma risultata positiva al test della Tbc insieme al suo bambino è intervenuta ieri la presidente Polverini: «La Regione, attraverso l'unità di coordinamento, ha fatto tutto quello che i protocolli internazionali prevedevano. In questo momento quindi la parola spetta agli organismi giudiziari che stanno procedendo e al Policlinico Gemelli, che ha comunque mantenuto un'unità di controllo per i test». Il rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ha scritto una lettera aperta ai suoi dipendenti: «L'intera Università che ha sinceramente e profondamente condiviso le ansie e ogni motivo di disagio delle famiglie dei neonati, intende ora manifestare la propria speciale vicinanza e i propri sentimenti di solidarietà a tutti i lavoratori del Policlinico A. Gemelli». La commissione Politiche sanitarie e la commissione Politiche scolastiche ritenendo utile fornire informazioni e chiarimenti agli asili nido e le scuole materne invieranno una circolare che specifichi le differenze tra malattia tubercolare ed infezione latente, le modalità di contagio e le norme igieniche ecc. Il presidente della Commissione Infortuni sul lavoro del Consiglio regionale Luigi Abate (LP) ha concluso il ciclo di audizioni con i direttori generali delle Asl del Lazio sul problema della sicurezza. «È emersa l'esigenza di creare modelli organizzativi e gestionali applicabili in modo omogeneo in tutte le strutture sanitarie laziali». Per l'attuale dg della Asl Rm F Salvatore Squarcione norme e procedure per evitare il rischio di propagazione del contagio negli ospedali ci sono: basta seguirle. Emersa anche la necessità di intensificare i controlli nei campi nomadi. I rappresentanti sindacali e dei cittadini hanno insistito sulla sicurezza nei posti di lavoro.

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