"Assolto" l'ingegnere. Ragazze consenzienti
C'è un'inchiesta penale, una ragazza che ha perso la vita, un uomo agli arresti domiciliari e una giovane che lotta per non morire. A legare queste persone è il sesso estremo, il desiderio di trasgredire, di provare emozioni al limite, di sentirsi complici e non rischiare di essere messi da parte. Di fronte a un quadro del genere non è semplice dare giudizi. Da una parte, infatti, c'è un'inchiesta penale che dovrà stabilire le responsabilità di chi ha partecipato al gioco erotico in un garage sulla Bufalotta, dove è morta per soffocamento Paola Caputo e dove stava per morire anche la sua amica Federica F.. Dall'altra, invece, ci sono i giudizi, giusti o sbagliati, dell'opinione pubblica, che, leggendo ciò che è accaduto sabato scorso si è comunque fatta un'idea. C'è chi ha puntato subito il dito contro Soter Mulè, l'ingegnere agli arresti domiciliari per omicidio colposo e chi invece, addirittura utilizzando le pagine web del social network facebook, ha voluto esprimere la sua solidarietà all'indagato. Così, sul sito internet de Il Tempo è stato fatto un sondaggio per vedere chi difende l'uomo di 42 anni e chi invece si schiera dalla parte delle ragazze che hanno deciso spontaneamente di partecipare al gioco erotico consistito nell'essere legate per cercare di raggiungere il piacere. Quasi il 60 per cento dei lettori si è messo dalla parte dell'ingegnere, sostenendo che le due ragazze erano maggiorenni e che quindi non bisogna trovare a tutti i costi un "lupo cattivo" da condannare. Il restante 40 per cento ha invece cliccato sul sito in favore delle due ragazze (una ha perso la vita l'altra è ricoverata all'ospedale Sant'Andrea in coma farmacologico): "Lui era l'esperto e si sono fidate, sono vittime dell'ingenuità". La verità giuridica la potrà dare soltanto l'inchiesta della procura di Roma, ma sicuramente è stato un episodio che sta facendo discutere, soprattutto nel mondo a luci rosse. Nella Capitale sono migliaia infatti le persone che partecipano a giochi erotici vivendo una doppia identità. Come il caso di Paola Caputo, ricordata da tutti come una ragazza dolce, simpatica e religiosa. Ma che allo stesso tempo amava praticare giochi erotici estremi, come la sua amica Federica. "Una gravissima imprudenza contrassegnata dall'aver dato corso a una pratica in cui egli stesso si definisce poco esperto e oggettivamente rischiosa". È quanto ha scritto il gip Marco Mancinetti nell'ordinanza con cui ha concesso gli arresti domiciliari a Soter Mulè. Il gioco "non prevedeva - scrive il gip - alcun effetto di sollevamento mediante la corda al collo delle due ragazze". Nel provvedimento il giudice riconosce che da parte di Mulè "non vi è stato alcun comportamento di prevaricazione, di minaccia o di costrizione per indurre le due vittime ad accettare di essere legate". Sia Mulè che le ragazze, in base a quanto spiega il giudice, hanno bevuto rum, birra e "digestivi alcolici". Mulè, quando una delle due ragazze è svenuta, ha tentato di liberarle, cercato un coltello prima nella borsa di Federica e poi nella sua auto. Sono attimi drammatici: quando trova la lama per Paola è oramai troppo tardi, Mulè ha tentato di soccorrere Federica e poi ha chiesto aiuto.