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Mense scolastiche a km zero

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L'avevadetto il sindaco Alemanno nel dicembre scorso illustrando una delibera che aboliva dalle mense scolastiche alcuni cibi biologici non particolarmente graditi dai bambini. «Meglio i prodotti a chilometri zero che il biologico astratto» aveva specificato il primo cittadino. Prodotti, per intenderci, «anche se non biologici provenienti dal territorio romano». E ieri l'assessore capitolino alla Scuola Gianluigi De Palo in visita alla scuola materna «Matite colorate» a San Basilio ha ribadito il concetto. «A fine mese l'assessorato presenterà il nuovo menù delle mense capitoline - ha annunciato De Palo - Resteranno i menù regionali e stiamo lavorando al chilometro zero per favorire le imprese del territorio e aumentare la qualità dei prodotti». Che è già molto alta. De Palo ha infatti ricordato i risultati di una ricerca condotta da Altroconsumo sulle mense scolastiche di alcune tra le principali città italiane. «Quelle di Roma sono risultate le uniche senza pesticidi». Dunque furono pretestuose le polemiche scoppiate un anno fa dopo gli «aggiustamenti» al menu biologico (via la carne di coniglio, sostituita dal suino comune, i pomodorini ciliegino a favore delle carote locali, i filetti di halibut per la platessa e la bresaola rimpiazzata dal prosciutto cotto). «Le mense capitoline utilizzano al 69% prodotti biologici - ha ribadito De Palo - Dal 2007 è obbligatoria la distribuzione di merendine eco-solidali, vengono serviti 144mila pasti al giorno per un totale di 21 milioni l'anno. Grazie all'introduzione di piatti e bicchieri di vetro si risparmiano ogni giorno 8 tonnellate di plastica». «Ecco perché - ha detto De Palo - ogni polemiche sulle mense romane è del tutto strumentale. A Roma c'è il più basso costo per famiglia a fronte del più alto uso di cibo biologico». Ma cosa s'intende per menu a chilometro zero (cioè con prodotti a filiera corta)? Fondamentalmente la scelta di piatti equilibrati utilizzando varietà stagionali e proposte regionali. La novità è presente nelle linee guida per la ristorazione scolastica fissate dal ministero della Salute. Nell'anno scolastico 2011-2012 saranno 1,5 milioni i bambini italiani che pranzeranno in mensa con aumentata l'offerta di pasti con cibi di stagione, locali e a chilometri zero.

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