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Gianni in Aula. Consiglio straordinario per battere la Manovra

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Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Alle 10.30 di domani il sindaco Alemanno riferirà all'Assemblea capitolina sulla manovra del governo. Un consiglio tematico straordinario, dunque, in cui gli eletti di Roma Capitale si confronteranno sul difficile momento economico. Un'ora prima dell'appuntamento con l'Aula, il sindaco, con la giunta e i delegati rimetterà simbolicamente all'Anagrafe la delega governativa, aderendo così allo sciopero dei sindaci promosso dall'Anci. Ieri il primo cittadino ha scritto al prefetto informandolo che per quanto riguarda l'erogazione di alcuni certificati si potranno avere temporanee sospensioni. Un atto forte, quello di Alemanno "costretto" a protestare contro il governo della sua stessa maggioranza. Una protesta da sindaco prima, da esponente Pdl poi. Un passaggio interessante per comprendere un altro atto politicamente importante. Il Consiglio comunale della Capitale, dopo giorni di parole, passa ai fatti e nella riunione della capigruppo di ieri si è deciso di dedicare una seduta alla manovra economica: tre ore di confronto che si concluderanno (probabilmente) con una mozione unitaria dell'Assemblea capitolina di contrarietà alla manovra. Un esito auspicabile per mostrare non solo al governo ma anche (o soprattutto) ai cittadini una responsabilità politica nei confronti delle tasche dei contribuenti che va ben oltre la bandiera di partito. Le premesse ci sarebbero. L'opposizione aveva infatti chiesto una seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina proprio per affrontare la manovra governativa. Peccato allora registrare i toni polemici di alcuni esponenti dell'opposizione. Mentre infatti La Destra in una nota "accoglie positivamente la volontà del sindaco di riferire all'Aula" ribadendo poi l'esigenza di aprire il dibattito anche sull'accorpamento dei Municipi, l'Udc commenta con un laconico "meglio tardi che mai". Ma se la lingua batte dove il dente duole, è in casa Pd che occorre riflettere. Il capogruppo Umberto Marroni segue una linea, il segretario romano, Marco Miccoli prende invece un'altra direzione. Il primo incassa il "successo" e lo sfrutta politicamente: "È necessario un atto concreto a difesa di Roma. Su richiesta del Pd si terrà un consiglio tematico su crisi e manovra - sottolinea Marroni -. È infatti necessario che il sindaco riferisca in aula sulle pesanti ricadute che la manovra avrà su Roma. In quella sede presenteremo una serie di ordini del giorno al fine di esprimere netta contrarietà al provvedimento del governo, di indicare misure utili ad evitare il taglio indiscriminato dei servizi e a rilanciare l'economia cittadina". Diverso il commento di Miccoli: "Alemanno fa finta di opporsi ma poi fa appoggiare e votare questa vergognosa manovra che taglia ai più deboli e uccide gli enti locali. Un comportamento irresponsabile, trasformistico, incoerente, da furbettino del quartierino". Ora, dare del "furbetto del quartierino" al sindaco della Capitale che protesta contro una manovra fatta dalla sua stessa maggioranza far venire meno quel clima di responsabilità politica e amministrativa richiesta certamente dalle contingenze economiche (non solo nazionali) ma soprattutto dai cittadini-contribuenti-elettori.

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