È omicidio colposo. L'ingegnere va a casa

Non voleva uccidere. Doveva solo guardare e controllare che il «bilanciamento» delle due ragazze proseguisse da «manuale». E tantomeno, effettuare fotografie o video del gioco erotico che ha provocato la morte di Paola Caputo e il grave ferimento della sua amica Federica F., ancora in coma farmacologico. È quanto ha spiegato ieri l'ingegnere Soter Mulè al giudice per le indagini preliminari nel carcere di Regina Coeli durante l'interrogatorio di garanzia. La sua deposizione, alla fine, ha convinto il gip marco Mancinetti che la sua posizione processuale doveva essere attenuata: l'uomo, entrato in carcere con l'accusa di omicidio preterintgenzionale ha lasciato la cella del penitenziario di via della Lungara con l'accusa di omicidio colposo. Il giudice ha infatti deciso di derubricare il reato dopo quattro ore di interrogatorio, che si è svolto alla prenseza di due difensori, gli avvocati Luigi Di Maio e Antonio Buttazzo. Non era la prima volta che l'ingegnere faceva un gioco erotico con le due ragazze: l'ultimo, quello fatale per una delle due giovani, è stato organizzato in un garage alla Bufalotta sabato notte: mancavano pochi minuti alle 5 delmattinoquando lo stesso ingegnere ha dato l'allarme alle forze dell'ordine. Una volta sul posto, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare la morte di Paola e le gravi condizioni fisiche dell'amica federica, ricoverata all'ospedale Sant'Andrea. Soter Mulè, che ieri ha scelto di rispondere a tutte le domande del giudice, ha detto che il gioco erotico consisteva nel «legare le due ragazzze e non nello strozzarle con le funi, la fatalità tragica è stata che Federica si è sentita male crollando a terra svenuta causando lo strozzamento di Paola che è stata spinta in alto dal peso dell'amica». Le due ragazze erano infatti legate in modo tale che senza l'aiuto di una terza persona non si sarebbero mai potute liberare. I nodi, comunque, erano talmente complessi, che l'indagato per cercare di liberarle, per salvarle, è dovuto correre in auto, parcheggiata fuori dal garage, per prendere un coltello per poter tagliare le funi usate per legare e sollevare da terra le due giovani. Un tragitto purtruppo troppo lungo per riuscire a fare in tempo per salvare la vita a Paola. «È stata una vittoria perché non si è trattato di un fatto doloso ma di un fatto colposo - hanno detto i difensori dell'indagato - giusta quindi la decisione del gip di derubricare il reato. Il pm Maria Letizia Golfieri ha invece insistito per l'omicidio preterintenzionale con detenzione in carcere». Il 42enne, invece, ieri pomeriggio ha lasciato la cella di Regina Coeli per tornare in casa, dove resterà soggetto agli arresti domiciliari. «Il primo pensiero di Mulè stato rivolto alle due ragazze, nella speranza che Federica posso riprendersi il prima possibile e uscire fuori pericolo», ha detto l'avvocato Antonio Buttazzo. La ragazza di 24 anni si trova piantonata in ospedale per evitare che, quando si riprenderà dal coma farmacologico, possa essere influenzata nelle dichiarazioni che dovrà rilasciare agli inquirenti. Ma anche la sua posizione potrebbe essere al vaglio della procura, poiché anche lei ha parteciapto al gioco erotico finito in tragedia. Decisioni processuali che comunque saranno valutare dai pm una volta che la ragazza sarà in grado di parlare ed essere sottoposta a un interrogatorio come persona informata sui fatti. Nel corso dell'interrogatorio in carcere non sono state contestate accuse riferibili al materiale a luci rosse trovato nell'abitazione, nella sua vettura e nel computer di Soter Mulè. Intanto, comunque, è stata fissata per oggi l'autopsia sul cadavere di Paola Caputo proprio per capire le cause esatte (probabilemnte per soffocamento) della morte della ragazza di 23 anni deceduta in un garage sulla Bufalotta per un gioco erotico che aveva già compiuto prima della tragica sera di sabato: la vittima, infatti, secondo chi la conosceva, da tempo praticava questo tipo di pratiche erotiche. Infine, ieri sera iè stato deciso dal sindaco di Guagnano, in provincia di Lecce, ha deciso che il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Paola Caputo non si terrà più: l'amministrazione ha stabilito di fare dietro front e optare per un momento di cordoglio.