Consiglio straordinario sulla manovra
La decisione verrà presa ufficialmente oggi, ma la convocazione di un consiglio straordinario sulla manovra del governo e i suoi effetti devastanti su Roma Capitale ci sarà presto. Probabilmente già giovedì, quando il sindaco Alemanno per protesta rimetterà simbolicamente la delega all'anagrafe. Una giornata ideale per far sentire non solo la voce del primo cittadino ma dell'intero consiglio comunale. Perché quella sulla manovra non può essere una battaglia lasciata esclusivamente al primo cittadino. Un gesto di responsabilità politica e istituzionale. Del resto, i primi effetti della finanziaria si avranno proprio sui lavori dell'aula Giulio Cesare. L'esigenza di rifare i conti e dunque l'assestamento di bilancio è praticamente certezza. I fondi impegnati prima della pausa estiva per gli anni 2011-2013 dovranno essere rimodulati. Ma potrebbe esserci ancora di più. A mettere la pulce nell'orecchio ci ha pensato ieri il capogruppo de La Destra, Dario Rossin: «Non ha senso convocare il consiglio per votare delibere che non possono essere attuate. Significa approvare documenti vuoti, rafforzando anche le voci di mancata copertura di bilancio. Se lo stato dell'arte, come indica il sindaco Alemanno, è il venire meno di risorse per la Capitale, chiederò di convocare sedute d'aula solo per votare mozioni. Almeno finché non sapremo quanto si potrà investire per il suo sviluppo. Se poi ci sarà bisogno di portare i libri in tribunale, sì farà. Sarebbe un gesto forte, ma apprezzabile e di responsabilità». S.N.