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Preso l'incubo dei commercianti

Una volante della polizia

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Non usava armi o coltelli. Bastavano le sue parole e qualche gesto violento per convincerli a consegnargli i soldi. Un pregiudicato di 37 anni, dopo alcuni mesi di "bella vita" ai danni dei commercianti di Prati, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di zona, diretti da Bruno Failla. L'estorsione era sempre la stessa: entrava nei ristoranti o nelle tabaccherie, soprattutto quando nel locale non c'erano clienti. Chiedeva in genere 50 euro. Quando riceveva una risposta negativa non esitava a danneggiare il negozio oppure a minacciare verbalmente il commerciante che sarebbe tornato e avrebbe fatto di peggio. In alcuni casi, invece, l'esercente, per timore che la discussione potesse degenerare e l'uomo compiere gesti ancor più violenti, consegnava al pregiudicato 20-30 euro. Un'attività criminale che è stata però interrotta in seguito alla segnalazione di una delle vittime dell'estorsione, che ha deciso di contattare la polizia. C.P. entrava nei negozi come un qualsiasi cliente per poi «trasformarsi» in estorsore ai danni dei titolari. Bar, ristoranti e tabaccherie i suoi obiettivi preferiti. Sabato mattina gli investigatori del Commissariato si sono appostati di fronte a uno dei bar presi di mira dal malvivente, sorprendendo l'uomo intento a minacciare il titolare e a chiedere denaro. Immediatamente bloccato, è stato accompagnato negli uffici di polizia. Per lui sono scattate le manette per il reato di estorsione continuata. L'uomo non viveva in zona, ma nel quartiere Casilino. Quasi ogni giorno prendeva i mezzi pubblici e raggiungeva Prati. Qui cominciava a entrare e uscire dai negozi, a volte a mani vuote, altre con qualche decina di euro. Secondo quanto stimato dagli investigatori, l'uomo riusciva a mettersi in tasca circa 500 euro al mese, soldi che poi spendeva per acquistare sigarette e per "sbarcare" la giornata.

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