I bilanci sono tutti da rifare
Gli assestamenti votati a fine luglio devono essere corretti sui nuovi tagli
Le riunioni dei capigruppo in Regione e in Campidoglio si terranno lunedì. A quel punto si deciderà quando convocare i rispettivi consigli e dare avvio alle attività assembleari. Non è difficile indovinare quale sarà il punto numero uno: la manovra finanziaria del governo e i suoi pesanti effetti sulle amministrazioni locali. Alla luce dei nuovi tagli imposti dall'esecutivo, gli assestamenti di bilancio votati tra luglio e i primi di agosto rischiano di traformarsi in carta straccia. Una bella gatta da pelare dal punto di vista amministrativo e politico. Alla Pisana, la lunga notte tra il 5 e il 6 agosto resterà nella memoria di diversi consiglieri regionali. Dopo un estenuante trattativa, che includeva anche le nomine delle aziende poi stralciate, l'assemblea è riuscita a votare l'assestamento di bilancio. Una manovra da 200 milioni di euro sulla quale l'opposizione ha lasciato l'aula e una parte della maggioranza ha votato turandosi il naso. La prospettiva ora di riaprire il tavolo per mettere mano alle casse già sofferenti della Regione, scoraggia e spaventa. Ritoccare i conti significa non solo sacrificare settori già in sofferenza ma soprattutto rischiare ancora una volta di far saltare un equilibrio politico all'interno della maggioranza di centrodestra fortemente precario. Sul tavolo, al fianco del sempre più probabile e complesso nuovo assestamento di bilancio del Lazio si metteranno inevitabilmente le agognate nomine aziendali. Sia quelle di consiglio (Ater in testa) sia quelle di giunta (tra le quali Astral e Cotral). La storia, insomma, a distanza di un mese si ripete con aggravanti pericolose: l'incertezza interna al Pdl in attesa di congressi e molti soldi in meno dei quali disporre. Due ingognite che pesano come macigni anche in Campidoglio. Al palazzo Senatorio i conti sono ridotti al lumicino e rimodulare risorse e investimenti potrebbe significare in temini politici pagare un prezzo altissimo. «Valuteremo se è il caso di pensare a un nuovo assestamento di bilancio - commenta il presidente della commissione alle Politiche economiche del Campidoglio, Federico Guidi - certamente non andremo a sacrificare ulteriormente il sociale, per fortuna nella manovra estiva oltre a mantenere gli stanziamenti per le politiche sociali abbiamo votato anche per il loro efficientamento. In altre parole a parità di risorse si avranno servizi migliori. Questo garantisce numeri e qualità in un momento difficile. Occorrerà poi garantire il pagamento delle commesse delle piccole e medie imprese, un procedimento da intraprendere anche con i fondi messi a disposizione dalla gestione ordinaria». Calcolatrice alla mano in Campidoglio si potrà contare anche sulle entrate garantite dalla nuova tassa sul turismo, o meglio, dal contributo di soggiorno in vigore dal primo gennaio e che proprio alla fine della stagione estiva dovrebbe garantire risorse a questo punto vitali per i conti del palazzo Senatorio. «La settimana prossima saremo in grado di recepire i dati sul turismo che ha registato comunque un sensibile aumento», ricorda ancora il presidente Guidi. Stime ufficiose parlano di 30-40 milioni di euro. Cifre importanti almeno a garantire ossigeno vitale a servizi essenziali. Una partita complessa quella che ci si appresta a giocare in Campidoglio dove a rendere i conti ancora più difficili ci si mette una campagna elettorale praticamente alle porte. Nel 2013 scade il mandato del sindaco Alemanno, fatti salvi colpi di scena nazionali, entro dicembre andrebbero fatti i congressi e improntate le primarie. Un anno, elettoralmente parlando, è molto più breve dei 365 giorni canonici.