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Polverini senza freni «All'opposizione? In questi giorni sì»

Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini

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«All'opposizione? È come se in questi giorni molti di noi lo fossimo, perché rappresentiamo i territori e l'esigenza di potere erogare servizi pubblici per conto dello Stato». È chiara e diretta la presidente della Regione, Renata Polverini, che ieri mattina ha partecipato alla tramissione Sky Tg24 «Un caffe con...». Parla a ruota libera della manovra del governo e del rammarico di un dialogo che è ancora, purtroppo, più latente che mai. Una situazione politica e amministrativa che crea «forte imbarazzo» nel «trattare con un governo "amico". Un po' per la crisi, un po' per i problemi che viviamo quotidianamente si ha difficoltà nell'interlocuzione. La cosa che disturba e che infastidisce è proprio la difficoltà di avere un dialogo - dice la governatrice - e soprattutto c'è la difficoltà nel rivolgerci ai cittadini e spiegare loro che siamo veramente nei guai. I ticket sulla sanità nell'ultima finanziaria introdotta li abbiamo assorbiti noi in termini d'immagine e di comunicazione. Questa volta non siamo disponibili a far credere alle persone che siamo noi che imponiamo delle misure così restrittive». E la scure della manovra peserà gravemente sul trasporto pubblico locale. «Noi abbiamo il 75% di taglio sul trasporto pubblico - ricorda ancora la Polverini - per quanto si voglia risparmiare non è pensabile che si possa continuare ad erogare questo servizio, con la stessa qualità e stessa quantità, con solo il 25% di risorse. Si tratta di un taglio eccessivo e se non abbiamo risposte è evidente che noi diciamo allo Stato: siccome la Costituzione dice che noi siamo pezzi di Stato e per questo abbiamo sottoscritto degli accordi con Ferrovie e con i Comuni, te li restituiamo e ci penserai tu perché noi non potremmo onorarli». Una forma di protesta, quella di riconsegnare gli accordi sul trasporto pubblico, che verrà messa in atto giovedì prossimo da tutti i presidenti delle Regioni. Il malessere, e la contrarietà alla manovra riguardano gran parte degli amministratori. Ieri la particolare «protesta» dell'assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, che sulla sua pagina Facebook ha utilizzato una metafora cinematografica, postando la scena conclusiva di Viale del Tramonto, per espriemere la propria contrarietà alla manovra del governo. «Il paragone tra il capolavoro di Billy Wilder e l'attuale Governo nazionale è chiaro - dichiara Forte nel post - Un governo che è da tempo sul viale del tramonto, ma che non sembra accorgersene proprio come Norma Desmond. E rischia di trascinare dietro di sè l'intero paese. Non posso nascondere la mia preoccupazione di fronte ai tagli che colpiranno le famiglie, soprattutto quelle in cui è presente un disabile o un anziano non autosufficiente. Gli sforzi che stiamo facendo per garantire i servizi esistenti e potenziarli potrebbero non bastare. Penso, ad esempio, alla costruzione di nuovi nidi, per i quali quest'anno abbiamo investito 18,6 milioni di euro. Ma in futuro? Nella manovra, ancora una volta, mancano all'appello le riforme strutturali. Al contrario del Lazio, dove le stiamo affrontando anche in campo sociale, grazie alla nostra legge che propone un nuovo sistema di servizi che non chiede sacrifici alle persone, ma che anzi è in grado di produrre economie di scala. I tagli che propone il governo, però potrebbero rallentare i nostri progetti di innovazione. E - conclude Forte - mettere a rischio i circa tremila servizi socio-assistenziali già attivi nel Lazio». Ipse dixit. Sus. Nov.

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