Il Plaza rischia di perdere una stella
Scegliere un albergo nel cuore della Capitale per trascorrere le vacanze non è di certo un'operazione semplice. Diverso il discorso se si vanno a prendere in esame le strutture alberghiere con cinque stelle lusso. Questo almeno quello che pensano i turisti che vogliono trascorrere le vacanze nella città eterna. Di fronte al costo richiesto per alloggiare in una stanza e alla collocazione dell'hotel, al turista non resta che pensare che quella sia una struttura sicura, al riparo da brutte sorprese. Invece si può sbagliare. Anche nel cuore della città, a due passi da piazza di Spagna e da piazza del Popolo, è purtroppo facile cadere in trappola. O comunque, dormire in alberghi che non hanno le autorizzazioni oppure che non rispettano le norme igienico-sanitarie. Mancanze che un turista non si aspettebbe quando decide di alloggiare in alberghi di lusso. Proprio per tutelare i turisti e per punire chi non rispetta la legge, il Nucleo di polizia Tributaria formato da agenti della Polizia Municipale, diretti dall'ufficio coordinamento politiche della sicurezza del generale Mori, ha avviato negli ultimi 14 mesi controlli a tappeto in alberghi, affittacamere e bed & breakfast della città. Nel mirino delle forze dell'ordine sono finiti anche alberghi «insospettabili», come l'Hotel Plaza in via del Corso (cinque stelle lusso). Oppure un affittacamere che si trova in via Condotti, a pochi metri da piazza di Spagna. Per quanto riguarda il primo caso, gli agenti avrebbero riscontrato che è privo di autorizzazione perché rilasciata alla precedente gestione, presenta carenze-igienico sanitarie certificate dalla Asl, nulla osta di prevenzione incendi non più valido a seguito della modifica delle strutture interne, impianti di aereazione dei servizi igienici non funzionanti. Nel piano seminterrato si stanno eseguendo lavori per la realizzazione di un centro benessere senza tutte le autorizzazioni necessarie. Per questo l'Azienda provinciale per il turismo sta provvedendo alla declassificazione. Un duro colpo per l'Hotel Plaza, che per ora preferisce non commentare, una delle strutture alberghiere più famose e prestigiose della Capitale, meta scelta dai personaggi più famosi del mondo. Per quanto riguarda invece altri hotel, gli agenti hanno verificato che nella maggior parte dei casi vengono pubblicizzati su siti internet, dove spesso i turisti che scelgono Roma come città da visitare vengono tratti in inganno. Tra le strutture controllate e che si trovano sul web, anche quella di via Condotti. Qui le forze dell'ordine avrebbero riscontrato che non ha un'autorizzazione per tale hotel. Un sopralluogo ha consentito di accertare, spiegano gli agenti, che in realtà si trattava di quattro affittacamere trasformate in esercizio albergiero composto da 24 camere e 39 posti letto con reception unica situata al piano terra nella portineria condominiale, con servizio, privo di autorizzazione sanitaria, di prima colazione situato al quinto piano, privo di certificazione antincendio, e con planimetrie difformi da quelle presentate per le autorizzazioni. Sono stati elevati sedici verbali di accertamento di violazione relativi ai quattro affittacamere in concorso fra loro per un totale di 48 mila euro di sanzioni ed è stata inoltrata la segnalazione relativa alla pubblicità ingannevole su internet. Durante i controlli degli uomini del generale Mario Mori sono finite nel mirino anche altre strutture e gli stessi titolari, che oltre ad essere sanzionati, in almeno un episodio, sono stati denunciati penalmente. È il caso della residenza Palazzo de' Ciancalonei. Anche questa struttura è stata pubblicizzata sul web e gli agenti hanno scoperto che una coppia benestante da circa due anni ha trasformato due appartamenti per metterli a disposizione dei turisti, senza le autorizzazioni. Per ogni notte i clienti sborsavano 300 euro. Secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, non veniva rilasciavata ricevuta fiscale e non venivano comunicavate alla Questura le presenza giornaliere. Non solo. La signora avrebbe utilizzato il proprio cuoco cingalese per accompagnare i clienti. Di fronte alle contestazioni degli agenti, la coppia avrebbe affermato di essere perseguitata. Tra le altre strutture sanzionate, anche una a due passi da Fontana di Trevi, in via del Boschetto, in via Livorno e a piazza Venezia.