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Distributore hard a Prati

Distributore hard

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Spuntano come funghi. L'ultimo a Prati, in via Avezzana, proprio accanto alla casa di Massimo D'Alema. Non lontano da quella di Nicola Zingaretti e di Ignazio La Russa. È il sesto sexy shop automatico aperto in pochi mesi in città. Si può prevedere che non sarà l'ultimo. Ma i residenti tra via Nicotera, via Avezzana e viale Mazzini non ci stanno e hanno inviato una petizione al presidente del Municipio XVII per farlo spostare. Il sexy shop ha aperto i battenti proprio ieri pomeriggio. Non è un negozio dell'eros tradizionale. Si distingue dagli altri perché garantisce la privacy. Già, niente cassiere, niente sguardi indiscreti. Si fa tutto da soli. L'insegna non lascia dubbi: «Sex is now». C'è un semaforo che regola la fila all'ingresso. Per entrare bisogna inserire la tessera sanitaria in un lettore magnetico. All'interno ci sono tre grandi distributori automatici con tutti gli articoli hard: vibratori, falli finti, film porno e altri oggetti partoriti dalle fantasie sessuali più ardite. Gli altri negozi di questo tipo si trovano in via Savona a San Giovanni, in via Matteucci all'Ostiense, in via Casilina al Pigneto, in via delle Azalee a Centocelle e in via dell'Aeroporto a Cinecittà. Riccardo, il proprietario del sexy shop in via Avezzana 27, minimizza le polemiche: «Non capisco cosa ci sia di male, mi hanno detto che si sarebbe lamentato anche D'Alema che abita nel palazzo accanto. Il vantaggio di questi negozi è che il cliente non ha motivo di vergognarsi. Abbiamo la fila anche di giorno, ma è di notte, quando cala il buio, che i clienti accorrono». Il distributore, infatti, è aperto 24 ore su 24. È un'attività redditizia, almeno pare, se si pensa che in media a questi negozi si rivolge una cinquantina di persone al giorno. Il proprietario non ha intenzione di fermarsi e pensa di aprirne altri due sulla Cassia e a Roma Sud. La battaglia, però, è appena iniziata. In realtà non tutti sono contrari. Quella di via Avezzana è una zona residenziale ma anche con molti uffici. Ci sono diversi studi legali e la sede Rai poco lontana. Ieri pomeriggio, nei bar, ai ristoranti e nelle pizzerie la frase più gettonata era: «Ognuno è libero di comprare quello che vuole. Sono articoli che non fanno male a nessuno». Ma non tutti la pensano così. Soprattutto chi vive in quella strada. Tanto che alcuni residenti hanno incaricato lo studio legale Valeri, di viale Mazzini, di inviare una raccolta di firme a Municipio e vigili urbani. Il presidente del XVII, Antonella De Giusti, si schiera dalla loro parte: «Tengo a precisare che non sono una bacchettona, ma non credo che sia un'attività che si accorda con un quartiere come Prati che è città storica. Mi hanno detto che anche D'Alema si è lamentato. Lì di fronte ci abita anche il ministro La Russa e poco lontano il presidente della Provincia Zingaretti». De Giusti non ha intenzione di perdere tempo: «Valuteremo se ci sono le condizioni perché possa restare aperto. Ma la cosa più assurda è un'altra. Non capisco come sia stato possibile che la pubblicità di questo negozio sia arrivata anche sui bus dell'Atac, un'azienda del Comune. Sugli autobus salgono anche i bambini di dieci anni. Quegli spazi potrebbero essere utilizzati in un modo migliore. Ad esempio fornendo informazioni utili sui servizi». Nella lettera, i promotori della protesta hanno un timore ben preciso: «Non è una questione etico-morale - scrivono - ma tale attività protrebbe favorire l'affluenza della gente più disparata con effetti collaterali facilmente prevedibili e non certo edificanti. Per non ricordare che si tratta di una zona dove ci sono vicini anche un asilo e tre scuole, il Caetani, il Mamiani e la Pistelli».

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