Tbc, il Codacons: epidemia scatenata nel 2005
Il Codacons non molla la presa e torna ad attaccare il Policlinico Gemelli. L'associazione dei consumatori promette di rivelare verità sconvolgenti stamattina in una conferenza stampa che si prevede infuocata e intanto annuncia nuovi sviluppi sul caso di tubercolosi. «Un bambino, nato il 2 gennaio scorso, sarebbe risultato positivo ai test sulla tubercolosi. Circostanza che - spiega il Codici - impone di ampliare i controlli, estendendo le analisi anche ai bimbi nati nel mese di dicembre 2010. Se la contagiosità, infatti, rientra nelle 48 ore, al 31 dicembre 2010 il reparto neonatale poteva risultare già contaminato. In ogni caso la Regione Lazio deve assolutamente estendere i test, al fine di escludere con certezza matematica la possibilità di contagi in periodi antecedenti il mese di gennaio». L'associazione promette poi di svelare oggi «i dettagli di un'incredibile scoperta: non sarebbe stato il marito dell'infermiera in servizio presso il reparto neonatale del Gemelli a scatenare l'emergenza Tbc e i successivi contagi, ma lo stesso ospedale nel 2005. Intanto, sono già decine le famiglie che hanno dato incarico al Codacons di agire legalmente per il risarcimento dei danni subiti. Il tutto mentre si attende ancora una risposta ufficiale dal Pontefice cui l'associazione ha inviato sabato una accorata lettera». Intanto è tornata a casa ieri e sta bene la bambina nata a marzo al Gemelli e ricoverata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù per un'infezione da Tbc. La vicenda della piccola aveva fatto scattare a luglio l'indagine epidemiologica che ha portato alla scoperta del caso dell'infermiera malata di tubercolosi nel nido del policlinico universitario. La bimba, l'unica finora ad avere sviluppato la malattia (i test effettuati su 1.415 bambini nati da marzo a luglio 2011 si sono conclusi lunedì con 122 casi di positività), era in cura al Bambino Gesù dai primi di luglio, dove era giunta per controlli, vista la preoccupazione dei genitori che segnalavano una sua scarsa crescita. Sul fronte politico invece il consigliere regionale del Partito democratico chiede la convocazione della commissione Sanità della Pisana e attacca la governatrice Polverini: «Ci penserà la magistratura a chiarire le responsabilità per l'epidemia di Tbc verificatasi al Gemelli. La Regione se ne lava le mani e dirà la sua tra molto tempo, quando finirà il lavoro la commissione nominata dalla Polverini che intanto manca di rispetto alle Istituzioni. Nessuna concertazione, nessun dialogo, assenza cronica di ascolto, arroganza com'è accaduto con la manovra di assestamento di bilancio con la quale non sono stati toccati i costi della politica ma aumentati gli enti inutili buoni solo per nominare nuovi cda. Esattamente com'è successo per l'epidemia di Tbc al Gemelli. Il Consiglio è stato ed è ignorato, la commissione Sanità è ancora in ferie. Torno a chiedere che la si convochi gia la prossima settimana. Altrimenti si decida che è un ente inutile e la si elimini, nessuno ne sentirà mancanza. Questa mancanza di rispetto per le istituzioni democraticamente elette, esattamente il contrario della Giunta composta da 14 nominati su 16, è vergognosa e inaccettabile». Pronta la replica del consigliere regionale della Lista Polverini Pino Palmieri: «Il consigliere Foschi durante le vacanze deve essersi distratto. Invece di straparlare e fare disinformazione, avrebbe fatto bene a informarsi e avrebbe scoperto la Regione Lazio non solo non si è disinteressata della questione Tbc, ma proprio per impulso della Polverini ha accelerato i controlli dei neonati riuscendo a far controllare 1400 bambini in due settimane. Attività di cui si è data puntuale comunicazione, attraverso la stampa, le tv e il portale istituzionale della Regione. Il resto è solo la solita stucchevole demagogia che ai aggiunge al nutrito repertorio dell'illustre consigliere».