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Test blindati a Medicina. Chimica resta la bestia nera

L'Università la Sapienza

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Settembre, tempo di test. Che, quest'anno, sembrano essere più blindati che mai. Questo il dato che emerge dalle parole dei candidati alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, che ieri mattina hanno sostenuto i quiz di ingresso all'Univeristà La Sapienza di Roma. Su un punto tutti d'accordo: è stato impossibile copiare. Controlli serrati e competizione alle stelle hanno reso la vita difficile ai "furbetti" di turno. "Il silenzio era totale, la tensione altissima. Del resto è comprensibile: molti, come me, provavano il test per la terza volta", dice Alba, 21 anni romana. Ecco perché, prima di suggerire una risposta allo studente accanto, ci si hanno pensato due volte. Immediatamente sospesi, infatti, due ragazzi sorpresi con il cellulare in mano. Due ore di tempo, dalle 11 alle 13, per rispondere a 80 domande: dalla chimica alla biologia, dalla logica alla cultura generale, passando attraverso quesiti di matematica e fisica. A provocare le maggiori difficoltà sono state le materie scientifiche. Secondo Fabrizio, 18enne marchigiano, i problemi di matematica richiedevano passaggi troppo lunghi e complicati per il tempo a disposizione. D'accordo su questo punto anche Igor, 20 anni, che ha spiegato concitato: "Mi sono sembrati più difficili degli scorsi anni. Ho risposto a 48 domande in tutto, speriamo siano sufficienti". È uscita dall'aula con aria sconfortata Maribel, 18enne di Maratea. "Le domande di chimica erano davvero improponibili, nonostante avessi frequentato i corsi preparatori alla Sapienza. Sono pronta a riprovarci l'anno prossimo" ha assicurato. Stessa idea di Federico,18enne di Colleferro, che non si dà per vinto. "Ho già fatto il quiz all'Università Cattolica ma non l'ho superato. Proverò anche quello di Medicina in lingua inglese qui alla Sapienza". Anche lui ha considerato chimica la materia più ostica, anche se qualche difficoltà l'ha avuta pure con i quesiti di storia. Come, ad esempio, quello in cui si chiedeva da quale moto rivoluzionario stava fuggendo Anita Garibaldi quando fu uccisa. "Ho tirato a indovinare" ha detto. Tentare la sorte, però, non sempre conviene. Per ogni risposta errata, infatti, scatta la penalità: -0,25 sul punteggio finale. Da non sottovalutare comunque, anche la parte di cultura generale, spesso molto insidiosa. "Su una domanda credo siano caduti in molti - ha detto Fabio romano - quella in cui si chiedeva il significato di "vergare le pagine". E poi quella in cui bisognava mettere in ordine cronologico opere di Leopardi, Verga, Pirandello e Moravia». Proprio nella parte non scientifica, Eros, 19enne di Fermo, ha avuto i maggiori problemi. "Sul resto ero preparato, avevo studiato durante l'estate. Alcune domande di cultura, però, mi hanno spiazzato, come quella in cui si chiedeva il significato di sinossi o sinopsi. Alla fine ho lasciate in bianco 24 quesiti". Tranquilla, invece, Angela di Latina. "Mi aspettavo di peggio. Però, non si sa mai. Proverò anche il test per Farmacia". Come lei, la maggior parte dei candidati ha già pensato a un piano B nel caso il sogno di entrare a Medicina dovesse sfumare. "Sono iscritta al secondo anno di Igiene dentale - ci ha confessato Elisabetta, 21 anni - Questa è la terza volta che faccio il test e mi è sembrato più accessibile degli anni scorsi". Anche Giorgio, 20 anni, è già iscritto a Farmacia, ma per diventare medico sarebbe anche disposto ad andare all'estero. "Forse mi iscrivo in Spagna, in un ateneo privato. Non mi rassegno" ha detto. Grandi speranze e forte determinazione negli occhi di questi ragazzi, alcuni dei 7000 candidati che si sono presentati per i 908 posti disponibili a Medicina e i 63 a Odontoiatria della Sapienza. Intanto, sullo sfondo, impazza la polemica sul numero chiuso. Che, però, per il rettore della Sapienza Luigi Frati resta "lo strumento migliore". "Altre università private adottano il sistema del colloquio e l'accusa che poi verrebbe fatta è "fate entrare chi vi pare" - spiega - E poi, se da noi entrassero 7mila matricole non saprei dove metterle. Mi servirebbe il foro Boario".

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