Chiara Rai MARINO Sono dieci anni che ai Castelli Romani la vendemmia non era così è «eccezionale».
E'proprio questo il verdetto degli enologi e agronomi che operano per consorzi e cooperative sociali leader nella coltura dell'uva e produzione del vino Doc sul territorio. Nei vigneti dell'area castellana, che dalle porte di Roma si estendono fino alla pianura pontina, si produce più dell'80 per cento del vino Doc del Lazio. «Parliamo di annata straordinaria - spiega l'enologo Luigi Tonet, che opera a Marino - perché il clima ha favorito la gradazione dell'uva rendendola zuccherina. Sono già in corso di conferimento le uve malvasia di candia, malvasia puntinata (uva locale) e bellone». Da Marino a Frascati, i grappoli appesi ai filari di vite sembrano gocce d'oro che piovono nelle mani dei viticoltori. La qualità è ottima ma la produzione resta in media la stessa dello scorso anno, zona per zona. «L'ottima vendemmia farà lievitare i prezzi di acquisto dell'uva di qualità di almeno il 20 per cento - fa sapere Mauro De Angelis, presidente del Consorzio Frascati Doc durante l'assemblea dei produttori uve di Frascati promossa dal presidente Luigi Fusco - perciò, ci sono delle buone e fondate ragioni per cui i produttori dovrebbero veder riconosciuto un aumento del valore dell'uva. Le quattro cantine principali, che commercializzano circa il 70 per cento del nostro vino, facciano un atto di coraggio e stabiliscano un prezzo dignitoso per l'uva». In media lo scorso anno un quintale d'uva di qualità è stato pagato ai viticoltori intorno ai 30 euro. Per la vendemmia del 2011 si aspettano di più. Positivo al riguardo, l'intervento di Luigi Caporicci, presidente della cantina sociale Gotto D'oro, intervenuto all'assemblea, «è innegabile che la crisi ci sia - ha detto - ma possiamo fare passi tutti insieme per esaltare questo prodotto e quindi reagire per uscire in maniera costruttiva da un clima pessimistico diffuso. Possiamo fare di più, senza promettere miracoli!». Diverse le iniziative promosse da Luigi Fusco a favore dei produttori: «La situazione degli ultimi tre anni è stata drammatica – ha detto Fusco – è mancata una strategia condivisa e accordi operativi, 178 produttori, circa il 22 per cento, non hanno vendemmiato nel 2010. Dobbiamo puntare su una promozione della qualità del prodotto e del Docg, a regime dal prossimo anno».