Tbc, i bimbi positivi salgono a 115
Sale a 115 il numero dei neonati positivi ai test per la tubercolosi avviati in seguito alla scoperta che un'infermiera del nido del Policlinico Gemelli si era ammalata di Tbc. Sono sei i casi rilevati oggi sui 67 controlli effettuati: si tratta di una femmina e cinque maschi, tutti nati a gennaio. Le famiglie sono state già avvisate. Gli esperti dell'Unità di coordinamento della Regione Lazio ricordano che la positività al test non significa malattia ma esprime l'avvenuto contatto con il bacillo. Pertanto, anche sui nuovi sei neonati positivi sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo che evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell'avvenuto contatto con il micobatterio. Intanto mercoledì prossimo il Codacons, che ieri ha rivelato la positività di un bambino nato il 27 luglio due giorni dopo l'allontanamento dell'infermiera malata, terrà una conferenza stampa alla quale parteciperanno i genitori dei bambini coinvolti nello scandalo ed esperti sanitari. L'associazione di Carlo Rienzi ha invitato anche la governatrice della Regione Lazio, Renata Polverini, e il professor Aldo Morrone del San Camillo. Durante l'incontro saranno illustrate le concrete iniziative giudiziarie varate dal Codacons e dall'associazione Articolo32 a tutela della salute pubblica e delle famiglie coinvolte. In un esposto presentato alla Procura di Roma qualche giorno fa, l'associazione ha chiesto ai pm di procedere per epidemia e disastro colposo. Reati sui quali si starebbero indirizzando le indagini. Il Policlinico Gemelli, dal canto suo, ha ribadito che tutti gli operatori della struttura dove lavorava l'infermiera ammalata di tubercolosi sono stati sottoposti al test risultando tutti negativi. La circostanza escluderebbe quindi altre fonti di contagio all'interno del reparto. Per quanto riguarda i controlli, da lunedì prossimo rimarrà operativo solo l'ambulatorio dedicato del Policlinico Gemelli per tutte le famiglie che per motivi personali hanno voluto posticipare l'appuntamento per la visita. Viene confermato, invece, che i bambini che hanno iniziato il trattamento di profilassi in una delle altre strutture, Ospedale Bambino Gesù o San Camillo, continueranno ad essere seguiti nelle stesse strutture dal un punto di vista medico.