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La carica degli aspiranti medici

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Aspirantimedici alla riscossa. Domani mattina in tutti gli atenei italiani si ripete il rito delle prove per l'ingresso a Medicina. Grande attesa nella Capitale dove alla Sapienza ben 7287 futuri dottor Kildare si contenderanno 500 posti alla al Policlinico Umberto I, 110 al polo pontino e 191 al Sant'Andrea. Nell'altro ateneo, a Tor Vergata, i candidati saranno 2.527 e gareggeranno per 220 posti di Medicina e 38 di Odontoiatria. Martedì 6 sarà la volta dei futuri veterinari, il 7 degli architetti e l'8 dei professionisti sanitari. È stata un'estate decisamente estenuante per le matricole di Medicina che dopo le stress degli esami di maturità si sono rimessi subito a studiare per affrontare la lotteria dei famigerati test d'ammissione. Si tratta di 80 quesiti a risposta multipla, uguali per tutte le facoltà, confezionati da un pool di esperti nominato appositametne dal Ministero dell'Istruzione. Test su argomenti di cultura generale e ragionamento logico (40), biologia (18), chimica (11), fisica e matematica (11). I quesiti, ogni anno, sono al centro di feroci polemiche. Si contesta, spesso, il contenuto «troppo nozionistico», la propensione ad infierire con domande umanistiche troppo specifiche, la scarsa presenza di quesiti scientifici più confacenti alla cultura di base che dovrebbe avere un futuro medico. Quest'anno ha fatto sapere il Cun, saranno comunque meno numerose le domande di tipo nozionistico. E sarà dato più spazio invece ai quiz di logica. Il web pullula di forum e pagine facebook in cui le matricole alle prese con i manuali di preparazione al concorso si confrontano con «chi ce l'ha fatta a passarlo» magari dopo il terzo tentativo. Il consiglio generale è quello di stare calmi, non precipitarsi nelle risposte, non scarabocchiare i fogli, lasciare spazi invece di dare risposte avventate. Soprattutto meditare prima di rispondere anche quando la risposta sembra facile. E invece potrebbe trattarsi di risposte a trobocchetto. Del resto è quello che fanno i concorrenti dei quiz televisivi, del resto. Calma e ottimismo. E ce ne vorrà parecchio, dopo le tristi esperienze degli anni passati. Class action di matricole per denunce di test truccati, genitori (medici) che svolgono le prove al posto dei figli ecc. Nonostante tutto i test d'ammissione vanno avanti. Nel 2011 sono circa 90 mila i ragazzi che vi si cimenteranno per accedere alle facoltà di Medicina degli atenei statali. Rispetto all'anno scorso i futuri «camici bianchi» sono in leggera diminuzione: 9.501 contro 9.527. E ce la farà solo un candidato su 10. Per il presidente del Cun, Andrea Lenzi, «è necessario aumentare le immatricolazioni» di Medicina, perchè «con i circa 9 mila immatricolati di questa tornata possiamo prevedere nel 2017 circa 8 mila laureati. L'università italiana è in grado di accogliere 11 mila immatricolazioni, che garantirebbero 10 mila nuovi medici all'anno necessari per essere a regime entro il 2018».

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