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Via del Cappellaccio sono tornati i nomadi

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«Voletevedere dove stanno i nomadi? Salite in macchina che vi ci porto io». Ivana, 62 anni, moglie, madre e nonna ci porta in tour a Magliana. Lei gli zingari li vede da vicino: abita sopra l'insediamento di via del Cappellaccio, una casa con giardino sopra l'area golenale del Tevere a ridosso del viadotto della Magliana, costantemente circondata dai rom. E non è un bel vivere. «Quest'estate c'era l'insediamento nei pressi del rottamatore, sul viadotto della Magliana» ricorda Ivana. Cresciuto a dismisura è stato sgomberato. E ora i rom si sono spostati di sotto. «Ovvio, questa gente la mandi via ma non sparisce». E così davanti alla sua casa è sempre un viavai di zingari che spingono i carrelli e di furgoni sgangherati. Come quelli che entrano e escono in continuazione dall'ex cantiere navale Vela de Mar, quartier generale di romeni e, da Ferragosto in poi, anche di bosniaci. Ma non c'è solo questo. A Magliana niente e nessuno si salva dall'assedio. Scuole, cantieri navali dismessi, negozi, supermercati. Davanti alla media Quartararo e alla Volkswagen, alla Lidl. Sono tornati ovunque, anche sotto il viadotto sgomberato decine di volte, come la zona sopra e sotto via del Cappellaccio. E, come se non bastasse, furti, taglieggiamenti, danneggiamenti e insediamenti di rom anche davanti alla stazione Fs di Villa Bonelli. Residenti e negozianti non ne possono più. Eppure ieri solo Ivana, madre di famiglia sessantenne che non dimostra la sua età, ha trovato il coraggio di parlare. «Ma anche noi abbiamo paura - ammette - come tutto il quartiere che tace e aspetta solo che cambi qualcosa». Neanche la titolare del negozio di scarpe davanti al supermercato Lidl ha voglia di parlare. «L'ho già fatto ai microfoni di una tv privata ma non è cambiato nulla, è ora che si faccia avanti qualcun altro». Il consigliere Pdl del Municipio XV Augusto Santori chiede «al sindaco Gianni Alemanno di monitorare una zona che è diventata socialmente esplosiva». «I dati dimostrano che i nomadi hanno completamente invaso il quartiere e il malcontento è forte» continua Santori, che teme «che le frizioni per la presenza di rom sul territorio generi rappresaglie». Tante le email di protesta che riceve. Un cittadino, Mauro, segnala gli accampamenti notturni. «Soprattutto in via Greve, che è meno in vista - scrive Mauro - Per scovarli, identificarli e denunciarli occorre un blitz notturno. Segnalo anche che è in fase di allestimento (con tanto di frigorifero!) una nuova baracca nell'aiuola al centro di Via della Magliana, peraltro di recente potata e ripulita». E continua il rovistaggio di cassonetti, ad ogni ora del giorno e della notte. «Tutti i cassonetti del quartiere sono costantemente presidiati da qualche rom che rovista all'interno - continua a segnalare Mauro - lasciando spesso i rifiuti in terra. Questo oltre ad un problema di decoro, costituisce anche un serio pericolo sanitario. Questa gente che vive in queste condizioni poi prende i bus, va nei bar, manda i bambini a scuola... non stupiamoci che poi escono i casi di tubercolosi o altre malattie».

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