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Si costituisce il pirata della strada

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Siè costituito il pirata della strada che l'altra mattina alle 6,30 sul Lungotevere della Farnesina ha travolto e ucciso il pedone Umberto Moretti, 51 anni. Ora è agli arresti domiciliari con le accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso. Ieri mattina M.G, 31 anni, incensurato, titolare di un pub, residente nella zona di Laurentina, assieme a due avvocati difensori e un genitore si è presentato negli uffici del Commissariato di polizia di San Giovanni, diretto da Francesco Bova. Ai poliziotti ha raccontato la sua versione dei fatti. «Avevo passato la notte a divertirmi con alcuni amici. Con l'auto (una Crysler di cilindrata 2000, ndr) non andavo forte. All'improvviso - ha riferito - il pedone ha attraversato la strada, non l'ho visto in tempo e l'ho preso in pieno, poi spaventato sono rimasto a casa tutto il giorno. Oggi dai giornali ho appreso la notizia della morte del pedone, ne ho parlato coi miei genitori e mi sono costituito». Per farlo ha scelto il Commissariato di San Giovanni perché pare che in zona si trovi lo studio legale di uno degli avvocati. La dinamica dell'incidente va ancora definita. Il ragazzo non ha detto dove ha trascorso la notte, non ha spiegato se ha bevuto alcolici oppure no, né è stato possibile sottoporlo ad alcoltest. La procura ha proceduto agli arresti domiciliari applicando la nuova norma penale: erano passate 24 ore dal fatto. Visto che il pirata è incensurato, se si fosse costituito prima adesso sarebbe a piede libero. I vigili urbani del I Gruppo hanno eseguito i rilievi dell'impatto tra la macchina di grossa cilindrata e il poveretto. Gli operatori hanno disegnato la direzione seguita da Moretti e la traiettoria dell'auto guidata da M.G.. In più, i vigili hanno rinvenuto sull'asfalto alcuni frammenti della carrozzeria della vettura. Valutando i primi dati e il ritrovamento dei pezzi le conclusioni lascerebbero immaginare che la velocità della Crysler non fosse così lenta. Il pirata ha tenuto a dire più volte che la sua condotta è stata corretta, di essere passato al semaforo sul Lungotevere quando è scattato il verde e quindi di non aver premuto sull'acceleratore più di tanto. Saranno i periti ad accertare l'esatta dinamica dei fatti. Moretti è deceduto sul colpo e non può chiedere alcun danno, nonostante la solerzia della vigilessa che ha dato l'allarme mentre tornava a casa dopo il lavoro. Quella mattina il pedone è morto tra le braccia di una dottoressa che si trovava a passare di lì e ha cercato disperatamente di rianimarlo. Ma inutilmente. La vittima stava tentando una nuova vita: con piccoli problemi mentali, dal 1987 Moretti si era iscritto alla Caritas, fino al 2002, quando aveva abbandonato servizi di ostello e mensa. E aveva cominciato a fare qualche lavoretto saltuario. Sino all'altro ieri.

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