Nel cantiere di Ostetricia rifiuti e clochard
Soloche quest'ultimo non sarà in grado per il momento di rispondere alle maggiori richieste, secondo il rettore dell'Università la Sapienza - da cui dipende l'ospedale - Luigi Frati. Il quale lunedì scorso ha fatto un sopralluogo nella clinica di ostetricia e ginecologia in ristrutturazione e ha trovato lavori in alto mare e degrado e sporcizia in alcune stanze. Escrementi, rifiuti, materassi usati probabilmente da senza tetto: sono solo alcune delle cose descritte da Frati in una dura lettera ai responsabili del Policlinico Umberto I. Il testo è stato reso pubblico dal sindacato Fials Confsal. Il rettore rileva che le camere in costruzione «sono risultate senza bagno privato», contrariamente a quanto previsto, oppure con il solo lavandino o «ancora peggio con il bagno dotato di lavandino e doccia, ma non di wc». «Ma la mia indignazione ha raggiunto il massimo quando da due camere appena ristrutturate proveniva un fetore insopportabile - scrive ancora il rettore della Sapienza - sul pavimento vi erano escrementi, materassi fetidi, mangimi per cani e mele, il che denotava frequentazioni in atto di gente estranea alle finalità dell'istituzione». Secondo Frati, i responsabili ignorano ciò che avviene nel dipartimento, «la vigilanza dorme» e «l'Ufficio tecnico dell'Azienda ha validato un progetto di ristrutturazione contrastante con le norme di legge. Nel sottolineare l'urgenza di provvedere ad accelerare la ristrutturazione del reparto - conclude il Rettore - si confida nella pronta operatività della dirigenza aziendale, nel mentre si richiamano Direzione sanitaria e Direzione Du/Dai ad assicurare la corretta utilizzazione dei locali, insieme con l'igiene richiesta dalla loro particolare destinazione». La lettera si concludeva con un richiamo a provvedere. Frati ha poi spiegato che due anni fa contestò il progetto del nuovo reparto agli allora responsabili dell'Umberto I, ma che i tempi della burocrazia non hanno ancora permesso agli attuali dirigenti di completare le stanze secondo la legge. «Non ci sono rischi per nessuno perché il reparto è isolato - conclude - ma dispiace perché poteva già essere stato completato». «I locali sono chiusi, mai consegnati e mai adibiti ad uso assistenziale», spiega il Policlinico Umberto I, replicando alla Fials che ha reso nota tutta la vicenda. «È stato effettuato un sopralluogo dalla Direzione Aziendale che ha immediatamente predisposto tutte le iniziative utili alla sanificazione - prosegue l'Umberto I - dando, nel contempo, mandato ai competenti uffici di riqualificare l'area secondo i più moderni standard assistenziali».