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Pericolo scampato per i piccoli Comuni

Roma, la protesta dei piccoli comuni contro i tagli

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Via il «matrimonio combinato» dal decreto accorpa-municipi e apertura verso la «convivenza», ma previo mantenimento delle rispettive case comunali. L'accordo di ieri tra le due «famiglie» della maggioranza governativa sul futuro dei piccoli borghi fa tornare il sorriso anche nei 22 Comuni sotto i mille abitanti della provincia romana. I cui sindaci, in attesa del confronto nel «tavolo della speranza», convocato per giovedì alle 18 in Prefettura, ora s'interrogano su come saranno le future «Unioni comunali». Il nuovo emendamento al decreto, su cui è stata raggiunta l'intesa nel vertice di Arcore, dovrebbe prevedere «l'obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall'anno 2013 nonché il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri». Poveri, ma belli autonomi, dunque. Più o meno come le convivenze che sono in piedi già da anni nell'hinterland romano. «Non c'è rimasto quasi più niente da associare, noi da soli gestiamo solo l'asilo comunale - dice il sindaco di Pisoniano, Enzo Aureli - E, quanto alle famose indennità, percepisco 196 euro netti ogni mese». Pisoniano, insieme con Saracinesco, Sambuci, Cerreto Laziale, Rocca Canterano, Ciciliano e Gerano, fa parte di una delle 4 Unioni comunali dell'hinterland, quella della Valle del Giovenzano (le altre sono MedAniene, Valle Ustica e Monti Prenestini). Quattro su 7 Comuni del Giovenzano hanno meno di mille abitanti «quindi non possiamo restare eternamente single, perché si sa che così costa di più. E infatti, sin dal 2004, abbiamo dato vita a questa Unione che già gestisce lo sportello unico delle attività produttive, la raccolta dei rifiuti (che a gennaio diventerà differenziata) e le scuole, per le quali è in corso d'appalto un nuovo plesso intercomunale - elenca il presidente Marco Orsola - Ma, se solo ci fossero più fondi da Regione e Provincia, noi metteremmo in rete la gestione di tutti i servizi, anche perché le amministrazioni dei 7 Comuni hanno superato le barriere campalinistiche». Non proprio tutte, però, almeno a giudicare dal commento acidulo postato su Facebook nella pagina ufficiale del Comune di Ciciliano (1420 abitanti) in merito all'appello salva-Saracinesco lanciato proprio dal sindaco Orsola. «Ma quali 169 abitanti, d'inverno si e no se arrivano a 50», ha scritto il «Comune di Ciciliano» sul social-network più famoso. «È una caduta di stile che certamente non proviene dal sindaco D'Alessio, con la quale collaboriamo splendidamente - commenta Orsola - ma sarà di qualche collaboratore rimasto sul campanile». Divisioni che «già negli anni scorsi, con qualche ex sindaco testa calda, hanno fatto fare passi indietro come i gamberi alla nostra Unione - spiega il sindaco di Sambuci, Dario Ronchetti - Soprattutto nella gestione associata della polizia municipale, interrotta alla fine del 2009 anche per mancanza di risorse umane (solo 6 vigili invece dei 14) e finanziarie. La Regione, infatti, ha progressivamente ridotto i fondi a favore delle Unioni, così come lo Stato ha tagliato ai Comuni un quinto dei trasferimenti in 10 anni. E non si possono fare le nozze con i fichi secchi».

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