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Gasbarra e l'endorsement di Zingaretti

Nicola Zingaretti

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Basta farsi due conti per constatare che, a ben guardare, Zingaretti ha ragione da vendere. Oltre al presidente della Provincia e al commissario del Pd Lazio Chiti gli ex Ds in ruoli apicali sono il capogruppo in Campidoglio (il dalemiano Umberto Marroni), il capogruppo alla Pisana (Esterino Montino), il segretario romano (lo zingarettiano Marco Miccoli). Ragionare su un nuovo quadro politico per portare Gasbarra alla segreteria regionale vorrebbe dire riequilibrare il partito, provare a mettere tutti d'accordo e creare quell'amalgama indispensabile per presentare un Pd unito ai prossimi appuntamenti elettorali. Quello di Zingaretti è ben più di un endorsement, è un progetto politico, una mano tesa alla componente cattolico popolare e a tutte le altre sensibilità di estrazione non diessina. Il presidente della Provincia prova a imbastire così un'iniziativa politica tesa all'unità e a serrare i ranghi in vista della corsa al Campidoglio del 2013 (con Astorre candidato in pectore alla Provincia dopo essere stato a lungo additato come probabilissimo segretario), anche se non manca chi parla apertamente di una proiezione nazionale per Zingaretti. Si vedrà. Agli atti va messo il gradimento per la proposta Gasbarra proveniente dall'area cattolico popolare. «La dichiarazione di Zingaretti a sostegno di Gasbarra quale possibile segretario regionale segna una svolta nella vita del Partito democratico. Come si vede, a discutere si corre pure il rischio d'inciampare in qualche polemica di troppo, ma certamente si fortificano le ragioni dell'unità attorno a proposte equilibrate e ragionevoli. A questo punto, è meglio per tutti accelerare le procedure per l'investitura del nuovo segretario. A che serve traccheggiare?», dice il senatore e membro della Direzione nazionale del Pd Lucio D'Ubaldo, al quale s'associano i consiglieri regionali Scalia e Dalia: «Le parole di Zingaretti sono assolutamente condivisibili e sagge. Ci auguriamo che il Pd voglia raccogliere l'appello, il richiamo all'unità del presidente della Provincia e quindi sostenere Enrico Gasbarra alla guida dei democratici del Lazio per mettere in campo una nuova grande azione politica di rilancio». D'accordo anche i consiglieri comunali popolari Coratti, Zambelli e Policastro e il consigliere provinciale vicino a Dalia Enzo Carpenella. E il resto del Pd? Gli ex diessini non esternano. Il consigliere regionale di area lettiana Marco Di Stefano invece dice: «Zingaretti arriva tardi. L'area Letta da tempo chiede e si aspetta l'avvio della fase congressuale come promesso da Chiti. Il commissario mantenga gli impegni. Gasbarra è una risorsa per Roma e per il Lazio, un esponente di prestigio del Pd che può fare tutto e mi augoro di vederlo candidato anche alle primarie per il sindaco di Roma. Se davvero nel Pd siamo tutti uguali Zingaretti passi dalle parole ai fatti». Il membro dell'Assemblea nazionale Luca Nitiffi taglia corto: «L'unica soluzione sono le primarie sempre e ovunque. Gasbarra è un ottimo candidato ovunque». Cauto il pasettiano Lobefaro: «Apprezziamo la sensibilità di Zingaretti e la consapevolezza che nel Lazio ci sia il bisogno di esprimere una candidatura proveniente dal mondo cattolico per dare un segnale della pluralità di esperienze all'interno del Pd. Ma Gasbarra non è l'unico cattolico. Ci sono anche David Sassoli e Silvia Costa».

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