Tagli agli enti locali Sindaci Valle Aniene oggi dal prefetto
Lascorsa settimana i primi cittadini hanno riconsegnato al prefetto le chiavi delle sedi municipali e le fasce tricolore contestando i contenuti del decreto «taglia-Comuni». «Andiamo dal prefetto - dichiara Pierluca Dionisi, sindaco di Canterano - per sapere quali prospettive abbiamo e che certezze ci sono per il futuro dei nostri paesi. Vogliamo ampie rassicurazioni dal prefetto. Non vogliamo tagli e chiediamo viceversa risorse per il rilancio dei nostri comuni che hanno già affrontato mille sacrifici. Siamo disposti a valutare, se sarà necessario, la possibilità di firmare convenzioni per accorpare i servizi, ma riteniamo che il governo debba sostenere la ripresa e lo sviluppo dei piccoli Comuni. È necessario per questo istituire un "tavolo della speranza" allo scopo di richiamare l'attenzione e l'impegno di tutte le istituzioni a un progetto di vero rilancio dei piccoli Comuni». E sull'impatto della manovra del governo sugli enti locali interviene anche la governatrice Renata Polverini: «Più che provare a tirar fuori il coniglio dal cilindro, il Governo apra un ampio e rapido confronto con tutte le forze sociali e istituzionali per costruire una manovra socialmente sostenibile e in linea con quello che ci chiede l'Europa. È una fase delicata e difficile per il Paese e il balletto delle cifre e delle misure da adottare, non fa che nuocere all'immagine dell'Italia creando una tensione insopportabile, quanto inutile, tra le categorie che di volta in volta vengono virtualmente colpite dai provvedimenti annunciati». Il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha convocato per oggi la Conferenza della Regioni. «Ancora una volta - spiega la Polverini - le Regioni chiederanno un confronto costruttivo. Le risorse possono essere trovate evitando quei pesanti tagli ai trasferimenti alle Regioni, tagli che riguardano direttamente la gestione di servizi e attività essenziali per i cittadini che amministriamo e per le categorie più deboli. Un sacrificio eccessivo, che ci verrebbe chiesto dopo quelli già imposti con le manovre precedenti, e che non possiamo accettare».