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Si indaga tra i silenzi degli amici di Dodo

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Edoardo Sforna freddato davanti a una pizzeria a Morena

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Edoardo Sforna aveva diversi gruppi di amici, frequentazioni eterogenee. La vita del ragazzo ucciso il 23 agosto si svolgeva tra Morena e Ciampino. I carabinieri di Frascati che cercano di dare un nome e un volto ai due killer del diciottenne si starebbero concentrando in particolare sulle sue conoscenze più recenti. Frequentazioni forse diverse da quelle abituali, forse pericolose. Alcuni amici di Dodo e i loro genitori  hanno raccontato che il ragazzo da un pò di tempo si faceva vedere di meno. Anche perché da alcuni mesi si era fidanzato con Elisa, ma la ragazza faceva parte della sua cerchia già da tre anni. È probabilmente nascosto negli ultimi giorni di Edoardo il movente della sua morte violenta, ucciso a colpi di pistola da un assassino «giovane, sfrontato, o che almeno voleva mostrarsi tale», riassume un investigatore. Un killer che uccidendo Dodo ha seminato la paura tra i suoi amici e conoscenti, i quali parlano con una certa cautela quando vengono interrogati dagli uomini del tenente colonnello Marco Aquilio. Non necessariamente perchè sappiano qualcosa e vogliano nasconderla, viene sottolineato. Ma il timore si respira, accanto alla voglia di giustizia di molti. Si sta cercando di capire se il movente dell'assassinio sia stato diverbio o una rissa con Edoardo come protagonista. Potrebbe essere accaduto alla palestra o alla piscina di Ciampino che il giovane frequentava. «Un giorno si presentò con i jeans strappati», ha raccontato Magdy Younes, il proprietario della pizzeria Jolly dove il ragazzo faceva il fattorino e dove è stato colpito a morte. «Ma non sembrava turbato e non disse nulla di risse o cose simili. Tornò a casa a cambiarselo», ha detto l'egiziano. Una prima traccia concreta si spera di ricavarla da uno dei due caschi bruciati assieme allo scooter e ritrovati qualche giorno dopo il delitto a pochi chilometri dalla pizzeria di Morena. Un capello o altro da cui estrarre il Dna del killer o del suo complice. L'altro casco e il ciclomotore sarebbero inservibili. Per il responso degli esperti del Ris dei Carabinieri bisognerà aspettare ancora qualche giorno.

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