Il prete ai killer: pentitevi
«I killer si pentano del gravissimo peccato che hanno commesso». È la preghiera che don Josè Manuel Ballesteros reciterà oggi nella chiesa di S. Matteo Apostolo a Morena ai funerali di Edoardo Sforna, il 18enne ucciso martedì scorso in via Frascineto, davanti al locale dove consegnava pizze a domicilio. «La famiglia si affida alla misericordia di Dio – dice il parroco - Nessuno è capace di spiegare il male che produce il dolore, ma la serenità gli proviene dalla loro grande fede e dalla vicinanza di chi gli vuole bene». Amici, parenti e quella gente del quartiere, oggi all'appuntamento per l'ultimo saluto delle 11,30, prima che la salma sia tumulata nel cimitero di Colli di Barete (L'Aquila). Di certo, ci sarà la Croce rossa italiana col picchetto d'onore: «Quattro volontari intorno la bara, con sopra il cappello o la maglia rossa d'Edoardo, e altri tre in un secondo schieramento a rappresentare il gruppo del soccorso, i giovani Pionieri di cui faceva parte Dodo e la sezione degli infermieri. Alcuni faranno da "ala" al passaggio del feretro», anticipa Valter Zaccari, commissario Cri di Ciampino, presente anche all'esterno della chiesa per dare supporto operativo. Perché anche i volontari non vogliono dimenticarlo: una targa in sede e un torneo di calcio, o un'altra iniziativa da ripetere ogni anno, omaggerà il "collega". I carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati indagano a tutto campo. «Non esistono delitti senza motivo – spiega Vincenzo Mastronardi, docente di Psicopatologia forense all'Università La Sapienza – Il gesto potrebbe essere nato da una bassissima soglia di tolleranza allo stress, da parte di un giovane in cerca di vendetta personale per il seppur minimo sgarro. La vittima non pare appartenga alla categoria di persone che si avventura in imprese illegali. Non è escluso che i killer l'abbiano vissuto però come il controllore di turno».