Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ai Parioli multe «a sorpresa»

default_image

  • a
  • a
  • a

Icontrolli, ora, sono a sorpresa. Gli automobilisti indisciplinati sono avvertiti. Specialmente se guidano dalle parti del II Municipio, zona Parioli. Chi non ha mai portato l'auto con una mano sul volante e l'altra occupata ad armeggiare con il telefonino? E chi, alla vista del vigile in divisa, non ha scaraventato il cellulare tra le gambe, per poi ricominciare a conversare uscito dal campo visivo dell'agente in uniforme? Scene simili sono all'ordine del giorno nella Capitale. Allora il comandante del II Gruppo della polizia municipale, Carlo Buttarelli, ha deciso di spedire i suoi uomini tra le vie dei Parioli in abiti civili. Girano in motocicletta, attendono di individuare l'automobilista scorretto e lo affiancano. La multa è assicurata. Buttarelli ha già sperimentato il metodo quando è stato a capo del Gruppo intervento traffico: «L'operazione è riuscita molto bene - racconta - e quando sono arrivato al II Gruppo ho visto che c'era personale motociclista ben disponibile e ho deciso di replicare. Il servizio sta già ottenendo buoni risultati». Ma come operano? I motociclisti perlustrano la zona e avvicinano il guidatore senza cintura o al telefono senza auricolare. Lo fanno con le dovute cautele, nel senso che al momento di affiancare l'auto mostrano la paletta d'ordinanza per farsi riconoscere. Qualche cittadino, però, potrebbe non fidarsi o prenderla male. Buttarelli ha pensato anche a questo: «Prima ancora che il soggetto venga fermato - racconta il comandante - gli agenti avvisano via radio dei colleghi che sono in uniforme sulle moto e nel giro di un minuto intervengono assieme a quelli in borghese. Del resto non vogliamo che la gente si spaventi». E così il romano al volante non può negare l'evidenza. Ma l'arte di arrangiarsi supera ogni limite. I vigili, infatti, raccontano quanti si inventano le scuse più fantasiose pur di evitare la sanzione. «Attendevo una telefonata urgente da mia madre che è molto anziana e sta male»; «la telefonata era di mio figlio, ero in pena per lui e ho dovuto rispondere»; «se non chiamavo mi saltava un affare». Ma con l'effetto sorpresa le scuse servono a poco. E non è detto che il servizio non possa essere esteso a tutta la città: «Parlerò con il comandante Angelo Giuliani - dice Buttarelli - per proporgli di spedire gli uomini in borghese su tutto il territorio».

Dai blog