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Tesori ai bordi di periferia

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Laperiferia romana è uno scrigno dai tesori inaspettati. Da conoscere, proteggere e valorizzare restituendo anche attraverso visite guidate e rievocazioni storico-ludiche la dignità di quella che viene chiamata la "nuova Roma". La Villa di Faonte in IV Municipio è un esempio virtuoso di un recupero possibile. «Quando il giardino sarà fruibile - spiega il prof. Francesco di Gennaro responsabile di quell'area per la Sovrintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma - Si potranno immaginare visite guidate a richiesta. La Villa di Faonte consente di ricostruire una storia vera: le ultime ore di Nerone, personaggio al centro di studi e ricerche capace di superare il suo stesso mito tetro e teatrale insieme». Inoltre questi sondaggi archeologici e le esplorazioni degli speleologi dell'associazione Roma Sotterranea permettono di amplificare lo sguardo su una porzione di campagna romana «abitata nell'età tardo repubblicano-primo imperiale da liberti oppure gestite da schiavi fidati. Nel IV Municipio - aggiunge l'esperto - abbiamo resti di città come Fidenae e Crustumerium. A queste se ne aggiunge una non ancora "battezzata" che dovrebbe essere Ficulea. Si tratta di territori le cui vicende storiche sono note in termini generali: da regione latina a contatto con Sabini e Veienti gestita dai centri di Fidenae, Ficulea, Crustumerium, Nomentum e forse Cameria, in epoca orientalizzante-arcaica, al processo di romanizzazione con la conquista di questi centri fino alla costituzione dei "municipia" che gestivano un territorio proiettato sull'Urbe». Aspettando una campagna di esplorazione sul sito dove si nasconde Ficulea, fino adesso città fantasma, vale la conoscenza del luogo della prima basilica dell'Occidente dedicata all'Arcangelo Michele. È stata scoperta nel 1996, al IV miglio della Salaria, a Castel Giubileo, dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, in occasione del consolidamento di un villino realizzato a fine Anni '30, ora sede di una congregazione di suore. La basilica della Salaria era nota fin dalla prima metà del V secolo, poi del monumento si era persa ogni traccia e ricordo del luogo, nonostante fosse il sito dedicato all'Arcangelo nel suo più antico luogo di culto d'Italia. «Questo territorio merita una festa dell'Arcangelo» auspica Francesco di Gennaro favorevole a far rivivere i luoghi nei loro originari toponimi oppure attraverso i riti. Come ad esempio l'antica festa romana delle Lucaria che riguardava eventi del territorio della scomparsa Crustumerium, dove è stata ripristinata da qualche anno.Cin. Tra.

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