Il rebus del ventenne ferito dal cecchino fantasma
«Hopensato fosse un sasso, preso con la ruota del motorino, correndo. Lì per lì non c'ho neanche fatto caso e anzi ho continuato a guidare». Edoardo F. 20 anni, ferito da un proiettile mentre era in sella al suo scooter, non si è reso conto di niente. Gli hanno sparato, è l'unica cosa certa, da una pistola calibro 7,65. Chi abbia premuto il grilletto, dove e perché sono dettagli ancora da capire. Misterioso ferimento l'altro ieri pomeriggio in viale di Porto, a Fiumicino. Il ragazzo, presentatosi da solo prima al pronto soccorso di Fregene e poi a quello del Grassi intorno alle 22, avrebbe raccontato agli agenti del posto di polizia interno all'ospedale di esser stato colpito mentre si trovava in sella al suo scooter. Il proiettile, che gli ha fratturato il perone, sarebbe stato esploso alle 15 ma solo sette ore dopo, compresa forse la gravità della ferita, Edoardo ha deciso di farsi vedere dai medici. Venti anni compiuti neanche una settimana fa, mai un problema con la giustizia eccetto una denuncia per guida in stato di ebbrezza vecchia di un paio di anni, si rimetterà in trenta giorni di riposo. Per estrarre il bossolo, conficcato tra la caviglia e il polpaccio, sono state necessarie ore di operazione. Ai poliziotti del commissariato di Ostia, che ora indagano sulla strana vicenda, il compito di risolvere un rebus mai tanto complicato. La stessa vittima avrebbe giurato di non aver mai avuto problemi con nessuno, minacce, discussioni. Niente di niente. Operaio per conto dell'azienda edile di famiglia a Ostia Antica dove vive con i genitori, Edoardo è molto conosciuto a Fiumicino dove - stando a diverse testimonianze - frequenterebbe una nota palestra di pugilato. Una passione coltivata con assiduità e che sarebbe valsa al ventenne la possibilità di lavorare saltuariamente anche come buttafuori in diversi locali tra Roma e l'entroterra per più di una agenzia di sicurezza. Interessi, frequentazioni e impegni questi, tutti al vaglio degli investigatori sulle tracce dello sparatore di cui Edoardo, per primo, dice di non sapere nulla. Al momento non sono stati trovati validi indizi neanche sul posto in cui sarebbe stato esploso il colpo: non una chiazza di sangue in tutta la via, non un testimone. Agli agenti del Commissariato Lido, impegnati nella ricostruzione della dinamica dei fatti, non rimane che scavare nella vita del giovane alla ricerca di un possibile movente e, magari, del responsabile.