La Procura vuole ascoltare l'infermiera malata

Ilprocuratore aggiunto Leonardo Frisani ha incaricato i carabinieri del Nas di reperire la documentazione. Piazzale Clodio vuole vederci chiaro sul caso che ha allarmato le famiglie di centinaia di neonati e che da ieri conta almeno due positivi ai test (un altro piccolo ricoverato dal 15 luglio al Bambino Gesù con la tbc, e nato al Gemelli il 22 marzo potrebbe essere il terzo caso). La scorsa settimana la Procura aveva preventivamente aperto un fascicolo in merito, e ora, forte delle ultime notizie, attende, oltre alla documentazione medica, anche di poter ascoltare l'infermiera. A piazzale Clodio dovranno, però, aspettare qualche settimana prima di vederla. La donna di 38 anni resta, infatti, ricoverata all'ospedale Spallanzani. Sta meglio ma va tenuta ancora sotto controllo. Attraverso i medici, fa sapere di essere amareggiata per essere considerata responsabile dell'intera vicenda. E a questo si aggiunge anche il timore di aver contagiato qualche bambino, anche se, come hanno spiegato più volte i dottori, il pericolo è basso. «L'infermiera, come tutti i pazienti affetti da tbc in fase attiva, è ora in isolamento e segue la terapia dal giorno del ricovero», ha spiegato Lindo Zarelli, direttore sanitario dello Spallanzani. «È lei la prima vittima», ha aggiunto ricordando che l'infermiera aveva effettuato il vaccino «che purtroppo funziona solo nel 50 per cento dei casi». E quando sarà guarita, dovrà comunque aspettare almeno sei mesi prima di tornare al lavoro. Fab. Per.