«Ridotti quasi di un terzo i tempi di risposta del 113»
Qualisono stati gli strumenti adottati per migliorare il livello dei controlli? «Le dinamiche legate alle diverse forme di illegalità tendono ad evolversi con estrema velocità, soprattutto in realtà urbane complesse come quella della Capitale. Non si può operare sul fronte sicurezza con una strategia standard ancorata a paletti rigidi. Bisogna cercare di rispondere con altrettanto dinamismo, e per farlo occorre mettere insieme tutte le risorse disponibili, creando una rete tra le competenze dei diversi uffici, in grado di integrarsi tra loro, all'insegna dell'ottimizzazione dei risultati». Anche se è diminuito l'organico, c'è stato un incremento dell'attività delle «volanti». Com'è stato possibile? «In un periodo che non brilla per il numero di risorse, la filosofia della Questura è sempre stata orientata al migliore impiego di quelle disponibili. Stiamo cercando di ridurre l'impatto sui commissariati dei servizi di ordine pubblico, e riorganizzando l'assetto delle Volanti, per dare una maggiore copertura al territorio e, quindi, risposte sempre più efficaci alle esigenze di sicurezza dei cittadini. In questa direzione è determinante la motivazione e l'impegno degli uomini che contribuiscono a rendere possibile questo processo di ottimizzazione». Come si è riusciti a ridurre il tempo di risposta della sala operativa nell'ultomo anno da una media di 40,57 secondi a una di 15,70? È stato utile il display collegato al 113 installato nel suo ufficio? «Il vantaggio è legato a una gestione dinamica del servizio di pronto intervento. Attraverso il display possiamo monitorare i tempi di risposta in tempo reale e valutare se integrare il numero di operatori per rendere più performante il servizio al cittadino. Ad esempio, se ci accorgiamo che in un determinato momento ci sono due o più cittadini in attesa, per un sovraccarico di chiamate. La riduzione dei tempi di risposte consente anche una migliore resa della gestione degli equipaggi su strada». Mau. Gal.